Cesara Buonamici su Lamberto Sposini, da 10 anni lontano dalla tv: “La sua risata non è cambiata”
Nella puntata di Domenica Live del 2 maggio, Barbara D'Urso ha voluto ricordare l'amico Lamberto Sposini, da dieci anni lontano dalla televisione. Il 29 aprile del 2011, il giornalista restava vittima di un ictus e di un'emorragia cerebrale. Da allora si è ritirato a vita privata. A celebrarlo, con un ricordo degli anni passati fianco a fianco, è stata la collega e grande amica Cesara Buonamici.
Il ricordo della prima edizione del Tg5
La giornalista ha ricordato la prima storica puntata del Tg5, nel 1992, che segnò l'inizio del sodalizio tra lei, Sposini ed Enrico Mentana: "Nella prima edizione andò tutto storto, non c'era un servizio al posto giusto. Io e Lamberto con le mani nei capelli. Enrico chiamava i servizi e non erano pronti, arrivò al sesto servizio. Poi per fortuna è andato tutto bene". L'affetto della Buonamici è ancora fortissimo:
Lamberto era un grande giornalista, non ho mai visto uno che riempie la scena come lui. Con una capacità comunicativa che alleggerisce ma dà anche spessore al nostro lavoro. Il nostro desiderio di riabbracciarlo non è diminuito neanche un po'. Quando sono stata ospite qui a Domenica Live mi ha mandato un mazzo di rose rosse. L'ho visto prima della pandemia, abbiamo riso. Ha quella risata contagiosa che non è cambiata.
Cesara Buonamici chiede di non parlare dell'ictus di Sposini
Sposini fu colpito dall'emorragia cerebrale mentre stava conducendo La vita in diretta. Dopo mesi in ospedale e una lunga riabilitazione (in parte interrotta da un infortunio casalingo con frattura dell'omero nel 2015) ha annunciato il ritiro definitivo. Ha recuperato la motricità e le facoltà cognitive, ma avrebbe tuttora alcuni problemi di afasia e agrafia. L'amicizia con la Buonamici è rimasta immutata e affonda le sue radici in quella esperienza al telegiornale di Canale 5 dagli anni 90 (Sposini ci ha lavorato nel 1992-1998 e nel 2000-2006).
Lui non diceva "cari telespettatori" tanto per dire, lo pensava davvero. Non parliamo di quando è stato male, è un ricordo troppo doloroso. Ho mille ricordi belli di lui. Abbiamo sempre condiviso l'amore per la campagna. Era orgoglioso di una siepe di rose, stavamo sempre a parlare di piante. Ha avuto un periodo in cui amava i quadri, e gli dicevamo che comprava delle gran croste ma lui era convinto di aver scoperto qualche gran pittore. La nostra vita proseguiva dopo il tg, la sera cucinavamo insieme. Il suo piatto forte era l'amatriciana, la faceva bene solo lui! In effetti la cucinava benissimo.