Cattelan riparte con EPCC: “Serve svago, la gente deve difendersi dalla eccessiva informazione”
Torna EPCC LIVE di Alessandro Cattelan, da martedì 7 aprile alle 21.15, su Sky Uno e NOW TV, che andrà in diretta dal Teatro di via Belli, a Milano. Dopo il successo social di EPCC Alive, versione compatta 3.0, pensata per il web in piena emergenza coronavirus per spingere il pubblico a rimanere a casa, ora il late night show torna alla sua formula e collocazione originaria. Con EPCC LIVE, produzione Fremantle per Sky, Cattelan torna sul palco adattando il suo show di successo alle norme previste dalla situazione emergenziale che l’Italia sta vivendo. E non mancheranno gli Street Clerks e Marco Villa.
Gli ospiti della prima puntata di EPCC 2020
Ospite della prima puntata, l’astronauta Paolo Nespoli che parlerà del ‘ritorno alla vita normale' dopo le sue missioni nello spazio, che lo hanno tenuto in orbita per un totale di oltre 313 giorni. A seguire: Elodie reduce dal successo di Andromeda al Festival di Sanremo 2020, Linus, direttore artistico di Radio Deejay e, in aggiunta, un gioco dei 9 improvvisato con personaggi celebri collegati via webcam dalle proprie abitazioni, che si sottoporranno alle domande del noto conduttore. Tra loro ci saranno Annalisa, Fabio Caressa, Martin Castrogiovanni, Leo Gassmann, Jake La Furia, Federica Nargi e Alessandro Matri, Shade, Jo Squillo e Ivan Zaytsev. Il pubblico da casa sarà più che mai protagonista di queste puntate e infatti sarà chiamato a interagire live sui social e in studio.
L'intervista di Fanpage.it ad Alessandro Cattelan
"Possiamo far del bene a qualcuno, abbiamo deciso di continuare a fare il nostro lavoro", Alessandro Cattelan si racconta a Fanpage.it, spiegando come ha deciso di raccogliere questa sfida in uno dei momenti più delicati della Storia italiana, in cui l'intero Paese è alle prese con la gestione di un isolamento sociale molto duro e alienante. La quarantena ha costretto gli italiani a rimanere a casa in attesa di notizie che possano sbloccare le norme restrittive di questa pandemia.
Alessandro, come si fa uno show in questo periodo di emergenza coronavirus?
Si fa con i mezzi che si hanno. In questa quotidianità che è stata distrutta si devono dare dei motivi alle persone perché credano davvero che può andare tutto bene. Se riusciamo a distratte la gente per un’ora al giorno dai numeri e dalle statistiche, male non fa.
In America, John Krasinski ha messo su Some Good News, un tg fatto solo di buone notizie, per rispondere all'esigenza di confortare il pubblico bombardato dalla linea depressiva dell'informazione legata al Covid-19. Tu mitigherai questo clima o ti concederai dei momenti di riflessione?
In EPCC abbiamo sempre avuto più registri, partiamo dall’intrattenimento comico e quindi vogliamo far sorridere, però ci sono sempre stati dei momenti più introspettivi e sarà così anche quest’anno. Il programma non potrà essere rivisto tra un anno e restituire la sensazione che non sia stato girato nel periodo del coronavirus. Poi, l’attualità fa parte della natura dei late quindi anche nel nostro caso attraverserà lo show. Credo che sarà straniante entrare martedì in uno studio nuovo e non avere un pubblico di fronte. Entrerò cercando di essere rispettoso ma con positività. Io di indole lo sono e credo che ogni brutto momento è un acceleratore di miglioramento.
Come cambierà logisticamente EPCC?
Ci sarà una forte osservazione delle regole, presidi di dottori, la croce bianca all'ingresso che misurerà la temperatura e l’ossigenazione del sangue. La priorità per tutti è la salvaguardia della salute. Nella pratica, in studio, noi abbiamo sempre spinto sull’interazione con l’ospite e non lo potremo fare quindi ci inventeremo cose diverse, tipo il Gioco dei 9 improvvisato con gli ospiti, ognuno nelle proprie case. Siamo partiti cercando persone che abitassero qui a Milano per evitare spostamenti non necessari. Inoltre, il pubblico di fronte a noi è sempre stato fondamentale e, non potendolo avere, per la prima puntata verrà sostituito virtualmente da 60 ragazzi delle quinte del Liceo Parini di Milano in streaming. Abbiamo scelto i ragazzi del liceo perché ci è sembrato lo specchio fedele di chi vuole ripartire a tutti i costi perché, rispetto agli adulti che, come me, a casa alla fine non ci sta malissimo, i ragazzi di 20 anni butterebbero giù le mura di casa a martellate pur di uscire da questa situazione.
Con la fine di programmi come Amici e Gf, l'intrattenimento nelle tv generaliste sta arrancando. Che ne pensi?
Quello che stiamo passando ci ha travolto così velocemente che non ha dato tempo a un vero e proprio piano b all'intrattenimento televisivo. Ha trovato impreparati un po’ tutti, nessuno escluso. Abbiamo sottovalutato il problema, quindi chi, come noi di EPCC, era più o meno pronto a partire con un programma, almeno ha dovuto adattarlo e non inventarselo di sana pianta.
E sull'infotainment che mescola sempre più l'informazione all'intrattenimento?
Sempre più spesso l’informazione si mescola all’intrattenimento, dimostrando a volte che il vero intento non è informare ma avere l'attenzione del pubblico. E finché lo faccio io, ho un problema solo con il mio ego, ma quando lo fa l’informazione può diventare facile sensazionalismo. E il sensazionalismo a tutti i costi entra nelle teste della gente e può fare grossi danni. Credo che dobbiamo imparare a difenderci da questa over informazione che stiamo subendo in questo periodo.
Il linguaggio web con dirette instagram sta cambiando il modo di fare tv?
Premesso che le dirette Instagram c’erano già prima che scoppiasse il Coronavirus, in questo particolare momento va apprezzato lo spirito come, appunto, quello di Jovanotti che lo fa per intrattenere i suoi fan. Poi però va notato che mancano gli elementi cardini di uno show: lo studio, il pubblico, gli autori, e tutto si riduce a una vera e propria chiacchierata tra amici. Credo che il mezzo web sia ancora troppo acerbo per cambiare davvero le cose in tv, soprattutto perché la tv, secondo me, ha bisogno sempre di una certa estetica e ti spinge ad avere la necessità di guardare qualcosa che sia anche bello.
Come sta vivendo Alessandro Cattelan questa quarantena?
lo sto vivendo con alti e bassi come tutti. Di base, sono uno che di indole cerca di guardare a domani meglio che a oggi, con ottimismo e speranza. Le prime settimane sono state anche ‘piacevoli' perché, stando spesso a contatto con la gente, un po’ di isolamento è stato una piccola vacanza, soprattutto avendo avuto avuto la fortuna di non essere stato colpito da vicino, sia sul personale che su rete amici/famiglia, dal coronavirus. Alla lunga, però, stare sempre a casa diventa un po’ faticoso ma c’è di molto peggio.
Come impegni il tuo tempo?
Sto osservando, mi trovo spesso a curiosare tra i pareri delle persone. E leggo anche molti articoli dei sociologi, soprattutto per capire cosa potrebbe succedere dopo. Viviamo in un Paese ancora molto stupito dal concetto della morte. In queste settimane, la morte sta diventando meno un tabù. Morire è sempre stato accettato in modo naturale fino a pochi anni fa ma l’uomo moderno si stava talmente abituando a concepirsi invincibile che forse era arrivato a pensare di poterlo governare.