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Boeing 737 Max, Striscia la Notizia chiude senza sigla per la tragedia della Ethiopian Airlines

La puntata di questa sera è andata in onda senza sigla nel rispetto e nel ricordo della tragedia della Ethiopian Airlines che ha provocato la morte di 157 persone, tra cui 8 italiani. Una notizia scioccante che ha aperto il dibattito nel mondo sulla sicurezza dei Boeing 737 Max e che, per un attimo, ha fermato il sorriso sul volto di Ficarra e Picone in tv.
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"Striscia la notizia" in onda senza sigla finale nel rispetto della tragedia della Ethiopian Airlines, schiantatosi domenica sul volo diretto da Addis Abeba a Nairobi, che ha provocato la morte di 157 persone (8 sono italiani). Una notizia scioccante che ha aperto il dibattito nel mondo sulla sicurezza dei Boeing 737 Max, questo il tipo di velivolo precipitato. Così, dopo la puntata condotta con il consueto stile ironico e beffardo, aperta tra l'altro nel ricordo di Pino Caruso, scomparso giovedì, Ficarra e Picone si sono alzati in piedi e con le veline accanto hanno annunciato una sigla muta per omaggiare le 157 vittime della tragedia aerea.

Cosa sappiamo dell'incidente in Etiopia

L'incidente aereo avvenuto nei cieli dell'Etiopia alle 8.44 locali ha coinvolto 157 persone a bordo della compagnia aerea del paese. Si è schiantato a Bishoftu (Debrezeit), a bordo c'erano persone provenienti da 33 Paesi diversi tra Kenya, Etiopia, Canada, Cina, Usa, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Slovacchia, India, Egitto e, appunto, Italia. In programma oggi a Nairobi era prevista una conferenza dell'Onu sul clima, per questo sul volo c'erano numero delegati di molti Paesi stranieri.

Le vittime italiane

Tra le vittime italiane, l'assessore della Regione Sicilia e archeologo di fama internazionale Sebastiano Tusa. Era diretto a Malindi, in Kenia, per una conferenza internazionale promossa dall'Unesco con la partecipazione di archeologi provenienti da tutto il mondo. L'Unesco ha espresso interesse a fare campo a Malindi per farne il centro di interesse storico e di recupero delle tradizioni e della cultura di tutto il Kenya. Sono morti anche tre volontari della Onlus Africa Tremila sono morti: il medico Carlo Spini, sua moglie Gabriella Vigiani e il commercialista Matteo Ravasio. La loro associazione operava proprio in Etiopia. Ha perso la vita anche Paolo Dieci, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007. È morta la funzionaria del World Food Program dell'Onu, Virginia Chimenti, e Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti.

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