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Benigni: “I Dieci Comandamenti primo dpcm della storia, Io sono il signore Dio è autocertificazione”

Rai1 ha riproposto ‘I Dieci Comandamenti’. Roberto Benigni, ospite del Tg1, ha fatto un parallelismo tra le Tavole della Legge e i dpcm che hanno scandito l’emergenza Coronavirus. Quindi ha aggiunto: “Se fossero stati fatti adesso, i comandamenti sarebbero non toccare, non baciare, non ti avvicinare, non ti scordare la mascherina, ricordati di starnutire nel gomito”.
A cura di Daniela Seclì
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Sabato 9 maggio, Rai1 propone in prima serata I Dieci Comandamenti. Roberto Benigni è intervenuto nel corso del Tg1 e ha rilasciato un'intervista alla giornalista Laura Chimenti, che l'attore e comico ha definito come il suo "affetto stabile": "Venendo qua, mi ha fermato la polizia e mi ha chiesto: ‘Dove va?' e io ho risposto: ‘Vado da Laura Chimenti che è un affetto stabile, stabilissimo, la vedo tutte le sere. Quindi è il mio affetto stabile'".

L'emergenza Coronavirus secondo Roberto Benigni

Roberto Benigni, come aveva già fatto ai David di Donatello 2020, ha ribadito che per lui la quarantena è una tortura perché ama il contatto fisico. Ritiene, tuttavia, che questo momento delicato riesca a tirare fuori non solo la fragilità ma anche la forza delle persone, che hanno dimostrato di potersi abituare a tutto: "Ci abitueremo anche a fare l'amore a tre, quattro metri di distanza, a baciarci da una stanza all'altra". Quindi ha sottolineato come l'emergenza abbia messo in risalto tre desideri che accomunano tutti gli esseri umani:

"Il desiderio di stare insieme agli altri, il desiderio di conoscenza perché non sappiamo niente, anche gli scienziati a volte dicono: ‘Non sappiamo', ecco questa sete di conoscenza. E il terzo, questo sentimento di pietà, di compassione immensa per il dolore che sta attraversando tutto il mondo e sentire che siamo un corpo unico, che se qualcuno soffre, soffro anch'io. Chi non lo sente non appartiene all'umanità".

Il personale sanitario, angeli che donano gioia

Roberto Benigni, poi, ha dichiarato che è importante notare che la gioia, anche in momenti dolorosi come questo, è presente. Tra i più grandi portatori di gioia di questi mesi, ci sono i medici, gli infermieri e il personale sanitario: "Come chiamarli, non eroi ma angeli, i medici, gli infermieri coloro che hanno dato spesso la vita perché noi potessimo vivere. Come chiamarli? Loro hanno contenuto la gioia e l'hanno riversata su di noi".

La Fase 2 di Roberto Benigni

Infine, l'attore ha parlato della Fase2 e ha spiegato perché la sta vivendo come una prova d'amore. Poi, ha fatto un divertente parallelismo tra ‘I Dieci Comandamenti' e quello che gli italiani stanno vivendo in questi mesi:

Come vivo la Fase 2? Come una prova d'amore che ci sta dicendo quanto amiamo noi e quanto amiamo gli altri. Lo spettacolo di stasera, I dieci comandamenti, è il più adatto perché è la nascita della Legge. Quando Mosè scese dal Sinai con le Tavole della Legge, quello è stato il primo dpcm della storia dell'umanità. Quando il primo comandamento dice ‘Io sono il signore Dio tuo', quella è la prima autocertificazione. Se fossero stati fatti adesso, i comandamenti sarebbero non toccare, non baciare, non ti avvicinare, non ti scordare la mascherina, ricordati di starnutire nel gomito".

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