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Amore Criminale 2018/2019

Amore Criminale, il caso di Loretta Gisotti massacrata a martellate e strangolata dal marito

Domenica 16 settembre, Rai3 ha trasmesso la seconda puntata di ‘Amore Criminale’. Veronica Pivetti ha raccontato la storia di Loretta Gisotti. La donna aveva solo 54 anni quando è stata assassinata dal marito Roberto Scapolo, che prima l’ha aggredita con un martello e poi l’ha strangolata. Agli inquirenti ha raccontato: “Mi ha guardato male e sono impazzito”.
A cura di Daniela Seclì
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Domenica 16 settembre, Rai3 ha trasmesso la seconda puntata di ‘Amore Criminale’. Il programma ideato da Matilde D’Errico e Maurizio Iannelli e condotto da Veronica Pivetti, ha raccontato la storia di Loretta Gisotti, assassinata dal marito Roberto Scapolo il 16 luglio 2016. La donna aveva 54 anni. Ripercorriamo la sua storia.

Chi era Loretta Gisotti

Loretta Gisotti era una donna generosa ma anche molto determinata e combattiva. Era cresciuta a Comerio, in provincia di Varese. Lavorava come make up artist e la sua passione l’aveva portata a collaborare anche con importanti realtà televisive. Era convinta che il trucco non dovesse assecondare la moda, ma riflettere la  personalità. Amava gli animali, in particolar modo i cani.

Chi è Roberto Scapolo

Roberto Scapolo è nato e cresciuto a Laveno Mombello. È un agente di commercio nel settore ottico. Gli amici lo descrivono come un uomo buono, sempre gentile, molto paziente e tendenzialmente remissivo. Anche lui, come Loretta Gisotti, ama profondamente i cani.

Il matrimonio di Loretta e Roberto e i problemi economici

È il 2000 quando Loretta Gisotti e Roberto Scapolo diventano marito e moglie. Sembrano essere una coppia felice. Non hanno figli, ma hanno due cani tra cui un dobermann di cui si prendono cura con grande dedizione. Nel 2013, tuttavia, il clima di serenità familiare inizia a scricchiolare. La crisi economica si abbatte sulla coppia ed entrambi perdono il lavoro. Qualche mese più tardi, Roberto Scapolo trova un altro impiego, ma molto meno remunerativo rispetto al precedente. In famiglia è lui ad avere il compito di far quadrare i conti. Così, inizia a mentire alla moglie, fingendo di pagare le bollette, l’affitto e il mutuo anche quando non ha i soldi necessari per farlo. Costruisce pian piano un castello di bugie, nel quale si ritrova intrappolato. Nella coppia sale la tensione e Roberto Scapolo fa sempre più fatica a tollerare il carattere determinato della moglie.

16 luglio 2016 – L’omicidio di Loretta Gisotti

A luglio 2016 il tragico epilogo. Roberto e Loretta intendono recarsi in Toscana, dove possiedono una casa, per concedersi qualche giorno di vacanza e fare alcuni lavoretti nell’appartamento. Secondo quanto raccontato da Scapolo e riportato da VareseNews, già la sera prima della partenza ci sarebbero stati dei battibecchi tra i coniugi perché Loretta non approvava il modo in cui erano stati disposti i bagagli in auto. Gli attriti sarebbero proseguiti anche in merito all’orario in cui puntare la sveglia il giorno seguente: Scapolo preferiva alzarsi alle 09:00, Loretta, per evitare il traffico, aveva deciso che si sarebbero svegliati alle 04:20 del mattino. La mattina del 16 luglio Roberto, sopraffatto dalla stanchezza, si sarebbe svegliato alle 05:20 – un'ora più tardi del previsto – e Loretta, infastidita dal ritardo, gli avrebbe chiesto di evitare di prendere il caffè in modo da mettersi subito in viaggio. Quando sembrava tutto pronto per la partenza, tuttavia, Scapolo si sarebbe reso conto di non aver preso il martello, necessario per i lavori che intendeva portare a termine. Così, è tornato in soggiorno per recuperarlo. Loretta lo avrebbe rimproverato ancora una volta e ciò avrebbe scatenato la reazione furiosa dell’uomo. “È stato il suo sguardo che mi ha fatto impazzire”: ha commentato Scapolo davanti agli inquirenti. L’uomo ha colpito alla testa la Gisotti per tre volte con il martello, poi l’ha strangolata e ha coperto il suo corpo con un lenzuolo. Dopo aver chiuso i due cani in uno stanzino, si è messo in auto per raggiungere la caserma dei carabinieri e costituirsi.

Roberto Scapolo condannato in appello a 17 anni e 6 mesi

Davanti agli inquirenti, l’uomo – reo confesso – è apparso confuso: “Non so perché l’ho fatto, non so darmi una ragione”. La comunità di Laveno Mombello e i parenti dell’assassino hanno accolto la notizia della tragedia con incredulità.  Nessuno reputava Scapolo capace di un gesto così crudele e spietato. L’uomo è stato condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 18 anni e 8 mesi. In appello a 17 anni e 6 mesi.

La lettera di Loretta Gisotti

Mirko Gisotti, fratello della vittima, ha fatto sapere che Loretta aveva consegnato alla cugina una lettera chiusa, da aprire solo dopo la sua morte. L’uomo ha svelato il contenuto della missiva, restituendo un ritratto più accurato di quella che era la vita di coppia tra la Gisotti e Roberto Scapolo.

“Mia sorella aveva delle difficoltà in famiglia, questo ormai è risaputo. Per due volte aveva consegnato una lettera chiusa ad una nostra cugina spiegando che avrebbe voluto fosse aperta solo dopo la sua morte. Con quelle parole non voleva dire che temeva di essere uccisa dal marito: lui è sempre stato una persona tranquilla e non ci sono mai state avvisaglie di violenza. Solo in un’occasione mi raccontò che dopo un litigio lui le aveva dato una spinta, ma si è trattato semplicemente di uno spintone e non ci fu né un pugno né una sberla. […] Nella lettera scritta nel 2014, esprimeva tutta la sua insoddisfazione per com’era andata la sua vita. C’è scritto che non si sentiva felice e che aveva collezionato solo fallimenti, a partire dal matrimonio, oltre alla sua carriera lavorativa. In quel periodo era davvero giù di morale, direi che sostanzialmente era depressa, e forse anche per questo era così in difficoltà. Lo scorso anno la situazione familiare è arrivata a una svolta: Roberto se n’era andato di casa tornando a vivere con la madre. Avevamo pensato che fosse finita, ma invece lui ha continuato a stare a casa di Loretta: andava e veniva spesso, finanche ritornando ad abitarci. L’impressione è che la situazione di mia sorella, dopo il negativo 2014, fosse migliorata, ma evidentemente erano ancora forti le tensioni tra loro”.

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