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Siamo sicuri che chiudere “Affari Tuoi” risolva i problemi della Rai?

“Basta col gioco dei pacchi”, il Movimento 5 Stelle in commissione di vigilanza critica “Affari Tuoi” nell’incontro con il Dg Campo Dall’Orto e la presidente Maggioni. Ma il programma condotto da Insinna è davvero l’origine di tutti i mali di un servizio pubblico che negli ultimi mesi ha ospitato in tv i figli di Vittorio Casamonica e dimenticato la strage del Vajont?
A cura di Andrea Parrella
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Non si contano le volte in cui, negli ultimi anni, abbiamo sentito parlare di una Rai che deve cambiare. Direttori Generali e presidenti che si sono succeduti hanno sistematicamente annunciato il nuovo corso come l'occasione per una svolta. Oggi i membri della commissione di vigilanza Rai hanno incontrato il nuovo Dg Campo Dall'Orto e la presidente Monica Maggioni per sottolineare le criticità del servizio pubblico televisivo e i punti sui quali concentrarsi per avviare il cambiamento. Il membro della commissione Airola, in quota Movimento 5 Stelle, ha apertamente criticato "Affari Tuoi" esempio, a suo modo di vedere, di una maniera di fare intrattenimento che la Rai dovrebbe abbandonare. A fargli eco Enrico Buemi (membro della Commissione per il Psi): "Ficcare una trasmissione demenziale come quella, la sera prima del Tg1 della Rai delle 20, è di un deprimente in assoluto", con evidente riferimento a L'Eredità.

Volendo tralasciare il fatto che de L'Eredità di Conti ha parlato bene Umberto Eco, non certo un personaggio che ha necessità di ingraziarsi qualcuno, il dubbio è capire davvero se la rivoluzione tanto invocata del servizio pubblico passi per la soppressione eventuale di "Affari Tuoi". Il gioco dei pacchi condotto da Flavio Insinna può essere definito il vero cancro della Rai? Ha fatto il suo tempo, è vero, va in onda da più di 12 anni e c'è chi crede venda ai telespettatori l'illusione di una vita che può cambiare in una sera, solo con un colpo di fortuna. E ancora, qualcuno pensa sia complice di un effetto di assuefazione importante perché punto di raccolta del pubblico abitudinario, in grado com'è di poter essere seguito in qualsiasi momento si accenda la televisione, a metà programma così come alla fine. Ma, forse, pensare "Affari Tuoi" sia l'origine di tutti i mali della Rai e non un effetto, rischia di essere un ragionamento estremo che elegge uno dei programmi più amati dal pubblico.

In questa stagione, iniziata da nemmeno tre mesi, la Rai è già incappata in errori che si reputano ben più gravi e dannosi della ostinata presenza di Affari Tuoi nei palinsesti di Rai Uno. Il servizio pubblico ha permesso che i figli del boss Vittorio Casamonica venissero ospitati nello studio di Porta a Porta, uno dei luoghi televisivi che la maggiornaza dei telespettatori italiani reputa fonte attendibile di informazione. In barba al concetto che chi dimentica è complice la Rai ha completamente scordato la ricorrenza della strage del Vajont, non riuscendo a trovare, con tutti i canali disponibili, un posto per un contenuto che raccontasse di una tragedia di più di 50 anni fa (e di contenuti disponibili ce ne sono eccome). E volendo citare un altro passo falso, due settimane fa, con la sola giustificazione di ascolti bassi, il servizio pubblico ha sospeso una delle prime fiction di qualità prodotte dalla Rai, "Non uccidere", colpevole probabilmente di discostarsi dal piattume medio della serialità prodotta in Italia. Insomma: posto che "Affari Tuoi" debba, prima o poi, andare in pensione, è davvero questo il problema più urgente di cui preoccuparsi?

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