‘Zelig’ cancellato dai palinsesti 2015: gli ascolti lo costringono ad un’inevitabile pausa

Come era stato annunciato alla presentazione ufficiale dei nuovi palinsesti Mediaset per il 2015-2016, il pubblico dovrà dire addio (o arrivederci) a "Zelig" . L'ormai storico programma di cabaret che ha lanciato nel panorama televisivo decine di comici non è stato infatti confermato, almeno per la prossima stagione. La dirigenza di Mediaset non ha parlato di cancellazione definitiva ma solo di "pausa", ma è chiaro che il drastico calo degli ascolti registrato nelle ultime annate ha segnato il destino dell'amato programma. È dunque la fine di un'epoca per l'intrattenimento sul piccolo schermo. Le menti che stanno dietro allo show, Gino e Michele e Giancarlo Bozzo, starebbero lavorando a un progetto per il 2016, ma non è ancora chiaro se si tratterà di un ritorno di Zelig dopo un anno di respiro o di qualcosa di completamente nuovo. In tempi in cui anche l'altro programma comico di Mediaset, "Colorado Café", lamenta un calo nel gradimento, è inevitabile interrogarsi sul futuro di questo format. Gli italiani si sono stancati di quel tipo di comicità? Anche il fatto che, per la prima volta dopo 30 anni di carriera, la Gialappa's Band abbia divorziato dai canali di Berlusconi per passare in Rai è un segnale significativo.

L'inizio 18 anni fa: da "Facciamo Cabaret" a "Zelig"

Corre l'anno 1997, quando "Zelig" si affaccia per la prtima volta in tv, con il titolo "Facciamo cabaret" e la conduzione di Claudio Bisio e Antonella Elia. In onda in seconda serata su Italia 1, vanta ospiti del calibro di Luciana Littizzetto, i Fichi d'India, Lella Costa, Enrico Bertolino, Leone di Lernia. Tra i conduttori, si alternano Laura Freddi, Simona Ventura e Massimo Boldi. L'idea è quella di ricreare i fasti del mitico "Derby", lo storico locale milanese che ha lanciato alcuni tra i nomi più importanti della comicità Made in Italy.

La svolta avviene nel 2000, quando il programma prende il titolo definitivo di "Zelig", dal nome del teatro che ospita lo show. Il riferimento è ovviamente a uno dei più celebri film di Woody Allen, l'omonimo "Zelig" che racconta di un eccezionale trasformista. Camaleontica è anche  la natura del programma, strutturata in numerosi sketch che lanciano il talento di personaggi come Ficarra e Picone, Ale e Franz, Max Pisu, Fabrizio Fontana, i Pali e Dispari, Le Tutine e Gabriele Cirilli. A condurre per tre anni sono Bisio e Michelle Hunziker, coppia che si rivela fondamentale per il successo dello show.

Il passaggio a Canale 5, il successo e il declino

Il favore del pubblico è tale che nel 2003, "Zelig" viene spostato in prima serata, sempre su Italia 1, con il titolo di "Zelig Circus" in onda dal tendone di Sesto San Giovanni. La consacrazione è totale, tanto da meritare la "promozione" alla rete ammiraglia Mediaset. Nel 2004, lo show si sposta su Canale 5 (con Vanessa Incontrada chiamata a sostituire la Hunziker) e diventa uno dei titoli di punta, capace di competere con gli avversari Rai persino nel periodo del Festival di Sanremo. Mentre le nuove leve emergono nel parallelo "Zelig Off" (in onda su Italia 1 e condotto da Giorgia Surina), il programma principale si giova delle presenze di personaggi come Anna Maria Barbera e Flavio Oreglio. Nel 2007, è così tempo di cambiare location: il team si trasferisce nei ben più ampi spazi del prestigioso Teatro degli Arcimboldi, adatto a contenere il numeroso pubblico che accorre per vedere gli spettacoli dal vivo. Nel 2011 la Incontrada se ne va (e accuserà il programma di "maschilismo") e viene sostituita da Paola Cortellesi, che affianca Bisio fino al 2012. Dal 2013 si riparte con il Mago Forest e Teresa Mannino, mentre l'annata 2014 vede l'avvicendarsi di diversi conduttori. Inizia l'inevitabile declino, che oggi ha portato alla (momentanea?) cancellazione. In attesa, di capire quale sarà il futuro della trasmissione, chi ha conosciuto il successo grazie al palco di "Zelig" oggi si gode i frutti. Un nome per tutti: Checco Zalone, i cui film al cinema hanno riscosso più successo di "Titanic" e "La vita è bella". Un buon motivo per non arrendersi e ripartire, magari con idee nuove e una rivoluzione di contenuti, nel 2016.