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Viva RaiPlay, Fiorello: “Non ho paura degli hater. Battute sul PD? Come sparare sulla Croce Rossa”

“Sono il Matteo Renzi della Rai”: così si è descritto Fiorello nella prima puntata di ‘Viva RaiPlay’, trasmessa il 4 novembre. Lo showman, accompagnato da una vagonata di ospiti, ha ricevuto la benedizione di Pippo Baudo. Poi ha parlato di hater, di satira politica e ha cantato ‘Rose rosse’ ma con l’auto-tune.
A cura di Daniela Seclì
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L'avventura di Fiorello con ‘Viva RaiPlay‘ ha avuto inizio lunedì 4 novembre. Ad accompagnare in studio lo showman per la prima puntata del suo nuovo programma, Raffaella Carrà e Achille Lauro. Una volta arrivato nel dietro le quinte, ha incontrato altri volti noti del mondo dello spettacolo come Luca Barbarossa e Calcutta. C'era anche Pippo Baudo che ha dato a Fiorello la sua benedizione: "Io, monarca della Rai do il lasciapassare a te, Rosario Fiorello". E la puntata ha avuto inizio. A presentare Fiorello, la cantante Giorgia.

Fiorello, il Matteo Renzi della Rai

Fiorello ha dato il via a ‘Viva RaiPlay‘ parlando dell'elastico scomodo dei pantaloni: "I ballerini hanno il sospensorio, io stasera ho il divisorio". Poi ha aggiunto di essere un uomo diverso rispetto al passato: "Lo so avevo detto che mi sarei ritirato dalla tv e invece eccomi qua. Sono il Matteo Renzi della Rai. Non mi vedete rilassato? Non mi vedete un uomo diverso? Non sono come una volta, con l'ansia, la paura degli hater. In un programma di 15 minuti, gli hater non hanno neanche il tempo di insultarmi. Dicono: ‘Fiorello ma vaff…' e il programma è già finito. Io ormai accetto tutto. Se mia figlia mi dicesse: ‘Mi sposo con un hater' io direi: ‘Sono felice'. Le critiche non mi fanno più niente". Sfiziosa la scena in cui legge un giornale che anticipa tutte le eventuali critiche che usciranno domani.

Giorgia, Marco Mengoni, Calcutta: ospiti a raffica

Biagio Antonacci, menzionato tra gli ospiti, si è prestato a una gag in cui viene fermato all'ingresso. Per riempire il buco lasciato dal cantante, una voce che si è presentata come "un vertice Rai" ha invitato il conduttore a parlare di politica. Fiorello, tuttavia, ha preferito evitare:

"Non faccio satira politica, non voglio rovinare la mia immagine di comico qualunquista, di comico all'acqua di rose. Faccio come quei comici che fanno le battute sulla sinistra. Sul PD non si può fare, fare una battuta sul PD è come sparare sulla Croce Rossa".

Quindi ha cantato ‘Rose rosse' ma con l'auto-tune e ha chiesto a un pupazzo con le sembianze di Vincenzo Mollica, cosa ne pensasse. La voce dell'amato giornalista ha commentato: "Viva la trap, mi è partita la sciabbarabba". La puntata si è conclusa con Marco Mengoni che cantava insieme a Calcutta e Fiorello ‘Anna e Marco' di Lucio Dalla. Poi Amadeus è entrato in studio e ha lanciato ‘I soliti ignoti'.

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