Vincenzo Mollica malato: “Ho perso la vista e ho il Parkinson, ma resterò in Rai fino al 2020”
La figura ecumenica per eccellenza della televisione italiana, Vincenzo Mollica è, tra i giornalisti del piccolo schermo che si occupano di spettacolo, senza dubbio il più noto e amato. In questi giorni sta raccontando il Festival di Sanremo come fa da più di 30 anni e lo fa nonostante i problemi di salute che ha reso noti da diverse settimane. In un'intervista televisiva con Fabio Fazio a "Che Tempo Che Fa" Mollica aveva già raccontato della sua quasi cecità. Un glaucoma che negli ultimi anni ha ridotto del 95% le sue capacità visive. Mollica è tornato ad affrontare l'argomento nelle scorse ore al Corriere della Sera:
Dall'occhio sinistro non ci ho mai visto, a causa di un’uveite che mi colpì da piccolo, seguita da un’iridociclite plastica […] I miei genitori mi portarono da un oculista in Calabria. Avrò avuto 7-8 anni. Origliai la sentenza da dietro la porta: “Diventerà cieco”. Da quel momento adottai una tecnica: imparare a memoria tutto quello che mi circondava, in modo da ricordarmene quando sarebbero calate le tenebre. Come mi ha detto Andrea Bocelli, abbiamo avuto la vista lunga
E non è il solo problema di salute che lo attanaglia, Mollica dà anche una risposta ai tanti che in questi giorni, vedendolo sul balcone dell'Ariston a pochi minuti dall'inizio delle serate del Festival, ha notato quel tremolio alle mani più che evidente: "Quello è il morbo di Parkinson. Non mi faccio mancare nulla. Ho pure il diabete. Sono un abile orchestratore di medicinali".
Ma di ritirarsi Mollica non ha alcuna intenzione, né tantomeno di ricorrere a pensione anticipata: "La Rai mi ha comunicato che resterò fino al 27 gennaio 2020. Ogni giorno mia moglie Rosa Maria mi porta qui alle 9 e viene a prendermi alle 19". Uno splendido personaggio di cultura e televisione, che non mostra scrupolo alcuno nel prendere in giro se stesso ed ironizzare sul tema per eccellenza, come dimostrò proprio in quell'intervista con Fazio:
Io lo dico sempre, quando schiatterò, perché prima o poi tutti schiattano, voglio scegliere la mia foto sulla tomba, perché ogni volta che vado a un funerale ho l'impressione che il morto non avrebbe scelto quella foto sulla lapide. E allora io ho scelto che sulla mia tomba dovrà esserci la foto di Vincenzo Paperica, con la scritta: "Qui giace Vincenzo Paperica, che nella vita fu Mollica".