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Vieni Via Con Me, il video: Saviano racconta la terra che trema, l’Aquila 6/04/08

Il monologo di Saviano dell’ultima puntata di Vieni Via Con Me è sulla drammatica notte del terremoto all’Aquila e il crollo della casa dello studente.
A cura di Gabriella Conte
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Vieni via con me

Benedetto Croce , è stato un uomo fortunato, lo apprendiamo questa sera, lui ad un terremoto è sopravvissuto, Michelone no. Lui era uno dei 120 ragazzi che vivevano nella Casa dello Studente in via 20 Settembre, all’Aquila, un palazzo di sette piani costruito a fine anni '60.

Per fortuna la notte tra il 5 e il 6 aprile erano pochi i ragazzi nella Casa dello Studente, molti erano già tornati a casa loro, ma molti non si sentivano sicuri. Il resto purtroppo è storia nota, ma quello che Roberto Saviano sottolinea è l’umanità di questi ragazzi, nella sua descrizione sembrano rivivere di fronte ai nostri occhi e con loro condividiamo le paure di quella tragica notte, fino alle 3.32 quando arriva la scossa più forte. Trentasette secondi.

E in studio tutto diventa buio e silenzioso. Un silenzio colmo d’angoscia che dura esattamente trentasette secondi, si intravede solo Saviano e un rombo in sottofondo scuote, questa volta, solo le anime. La sua voce risuona per ribadire a gran voce la cattiva costruzione del palazzo, "nella perizia si legge che mancava un pilastro" quindi la casa dello studente era una bomba ad orologeria.

Lilli Centofanti, sorella di Davide, una delle vittime della Casa dello Studente, legge le pecche commesse dalla burocrazia o dalle autorità nel passato.

"La Casa dello Studente, se la perizia dovesse essere confermata, è il simbolo di quanto si è costruito in Italia senza pensare alle regole", dice Saviano e le vittime sono "non vittime solo del terremoto, ma anche e soprattutto del cemento, della cattiva costruzione".

Il monologo preparato da Roberto Saviano per l’ultima puntata di Vieni Via con Me, una straordinaria cassa di risonanza, pone pubblicamente le domande che ognuno di noi si è tacitamente posto o, alcuni, quelli coinvolti, hanno gridato, ma senza risposte, perché l'Italia è un Paese di terremoti, eppure ogni volta che accade un terremoto sembra il primo, ogni volta si è impreparati.

All'Aquila non si è sgretolatata solo una palazzina, si sono sgretolate le speranze di una generazione che avrebbe dovuto guardare a futuro e questa sera ci ha ricordato di non dimenticare.

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