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Umberto Smaila: “Lo spettacolo è fermo, mentre virologi e infettivologi guadagneranno il triplo”

Ospite della puntata di Mattino Cinque è stato Umberto Smaila. Il musicista è stato chiamato ad intervenire in merito alla condizione di coloro che lavorano nel settore dello spettacolo, tra i tanti a dover fermare la propria attività a causa del coronavirus. L’artista, in collegamento con Federica Panicucci, ha azzardato un paragone che ha destato qualche polemica, dicendo: “Noi saremo disoccupati per mesi, i virologi guadagneranno tre volte il loro stipendio”.
A cura di Ilaria Costabile
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Umberto Smaila è stato ospite della puntata di Mattino Cinque del 7 maggio 2020, durante la quale è intervenuto in merito alla questione della ripartenza nel mondo dello spettacolo. La Fase 2 è iniziata solamente da una settimana, dopo due mesi di lockdown, e le prime riflessioni sulla possibilità di estendere le riaperture anche ad altri settori iniziano ad essere sempre più frequenti. Il musicista non ha esitato a dire la sua in relazione al suo settore, quello degli spettacoli dal vivo, e nel farlo si è addentrato in un terreno piuttosto scivoloso, paragonando i guadagni degli esperti che hanno caratterizzato queste settimane di gestione dell'emergenza coronavirus (virologi, infettivologi), con coloro che fanno parte, invece, del mondo dell'intrattenimento.

La polemica sollevata da Umberto Smaila

La preoccupazione per il futuro di un settore che è stato fermo per ben due mesi è comprensibile, e Umberto Smaila non è l'unico ad aver esternato le sue perplessità in merito ad una ripartenza necessarie di alcune attività, comprese quelle dello spettacolo. Ad introdurre l'argomento è la padrona di casa, Federica Panicucci, che chiede allo showman quale crede sia il futuro degli addetti ai lavori: dopo mesi di stallo e incertezze come e quando potrà ripartire l'intero comparto artistico. Ed è così che è stata sollevata una polemica attorno alla risposta data dall'artista, ritenuta dagli utenti di Twitter  ‘inappropriata' perché il paragone portato ad esempio non era calzante, dal momento che i settori presi in esame, quello dello spettacolo e quello della scienza, della medicina, non potevano essere messi in relazione. Queste le parole di Smaila:

Hai detto tutto, siamo in una circostanza drammatica per la nostra vita artistica, soprattutto per chi come me, per usare un termine banale, fa musica cosiddetta dal vivo è tutto fermo. Sono migliaia e migliaia di musicisti, pianisti, orchestrali e anche quelli che seguono i concerti a latere, tecnici del suono, scenografi. Tutto il comparto dello spettacolo è assolutamente fermo. Mentre gli esperti, i virologi, gli infettivologi, lavoreranno il doppio o il triplo e guadagneranno tre volte il loro stipendio, c’è gente come noi che rimarrà disoccupata per tanti mesi. A meno che non ci venga dato un aiuto, una mano, soprattutto per quel che riguarda le limitazioni che ci vengono poste in maniera drastica in questo momento.

La necessità di adottare misure diverse per regione

Altra questione posta da Smaila è la differenziazione regionale, infatti, ha sottolineato quanto sia necessario guardare non solo a cosa sia giusto fare per il nostro Paese, ma anche a come stanno gestendo la situazione i nostri vicini europei, iniziando da una discriminante regionale: "Noi vorremmo che ci fosse un senso comune che ci proteggesse, guardando un po' anche quello che fanno gli altri Paesi, non facciamo sempre a modo nostro e soprattutto differenziamo le regioni italiane. Perché se in Sardegna ci sono 800 casi conclamati di coronavirus e pochi decessi e la Sardegna ha tremila chilometri di coste, voi capite bene che lo status della Sardegna non è lo stesso della Lombardia, quindi magari in Sardegna si potrà ancora andare a mare."

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