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Ultimo L’Occhio del Falco, quando la tv diventa pedagogica

Una miniserie in due puntate che veicola messaggi costruttivi, che incita a combattere le mafie, a non arrendersi. Finalmente la tv si schiera contro il cancro del nostro secolo. Eccellente performance per Raoul Bova: stasera la seconda ed ultima puntata.
A cura di Fabio Giuffrida
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ultimo l'occhio del falco

Canale 5 è partita alla grande con la miniserie Ultimo – L'Occhio del Falco. Un prodotto televisivo di grande qualità che conferma ancora una volta come la tv possa avere un ruolo educativo, dunque non quello di cattiva maestra come accade troppo spesso. E' il caso della miniserie interpretata dall'attore Raoul Bova, presto protagonista anche in Come un Delfino 2, che ieri sera ha interessato 6 milioni e mezzo di telespettatori registrando il 22% di share, un ottimo risultato alla luce della concorrenza piuttosto agguerrita delle altre reti: basti pensare a L'Isola su Rai 1 e alla prima puntata di Piazzapulita su La7, tanto attesa ed anche seguita (il 7% per la piccola rete di Telecom Italia è già un eccellente riscontro). Ma per Mediaset si è trattato di un vero e proprio successo: una fiction di qualità, l'ennesima scommessa vinta grazie alla casa di produzione Taoude di Pietro Valsecchi e al regista Michele Soavi.

Le fiction Mediaset che vedremo nel 2013 ve le abbiamo già presentate tra grandi conferme e qualche novità. L'Azienda di Cologno Monzese preferisce puntare sulle fiction anziché sui programmi d'intrattenimento, ormai poco apprezzati dal grande pubblico della tv generalista. Ma Ultimo – L'Occhio del Falco non è stato soltanto un successo in termini di audience e di qualità (ricordiamo che stasera andrà in onda la seconda ed ultima puntata, qui le anticipazioni). E' stata anche l'occasione per ribadire l'importanza, la buona fede, il coraggio, la bravura, la passione che le forze dell'ordine mettono giorno dopo giorno nel loro lavoro per combattere le mafie e più in generale per contrastare la criminalità. Disposti a tutto, anche a mettere da parte la vita privata, rischiando la propria vita per difendere gli altri, per distruggere il cancro del nostro secolo.

La tv può avere una funzione pedagogica proponendo in prima serata questi valori finalmente non destabilizzanti. Ieri infatti sono stati veicolati messaggi positivi, incitando a non lasciarsi schiacciare dalle mafie, a non arrendersi, a combattere fino alla fine, a non cedere ai loro ricatti, alle loro pressioni. Tvblog ha intervistato uno dei protagonisti della fiction, l'attore Ivan Castiglione che interpreta il boss Totò Murace il quale ha dichiarato:

Mettere a conoscenza le persone, quante più è possibile, dà fastidio al crimine organizzato. Più se ne parla, meglio è […] E' importante tenere un occhio puntato sulla qualità dei prodotti e su come vengono realizzati. Se c'è una spettacolarizzazione delle storie con il solo scopo di vendere non andrebbero raccontate ma se un film, una serie tv o un libro possono aiutare chi è in prima linea nella lotta al crimine, allora ben venga.

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