Tutti fuggono da La7: in pole Cairo, 3Italia e Clessidra. Chi la spunterà?
La7 è in vendita, tutti lo sanno ma nessuno finora è riuscito ad accaparrarsela. Lunedì prossimo scadrà il termine ultimo per la presentazione delle proposte da avanzare a Telecom Italia sia per l'acquisto delle due reti televisive sia per le frequenze, che da sempre fanno gola ai grandi imprenditori che operano sul territorio italiano. Eppure sia Mediaset sia Sky pare si siano ritirati dalla "corsa a La7": non conviene o forse non è il momento giusto per investire. In seguito all'interessamento di Mediaset, si era scatenato un putiferio che sarebbe potuto sfociare anche in un caso politico con tanto di interrogazione parlamentare, Antonio Di Pietro aveva già annunciato guerra al conflitto d'interessi, considerando che – in quel caso – Mediaset avrebbe gestito altri due canali. Ora l'allarme è rientrato.
Cairo, 3Italia (i cinesi Hutchison Whampoa) e Clessidra sono i potenziali acquirenti di TI Media, hanno già mostrato interesse e intendono capire meglio come procedere, qual è il debito dell'azienda e quali sarebbero le possibili soluzioni per rilanciarla. Ma c'è un altro grande escluso: il produttore franco-tunisino Tarak Ben Ammar che ha dichiarato di non essere interessato agli asset televisivi, secondo quanto riporta stamattina l'autorevole Corriere della Sera. Tra i possibili acquirenti anche Clessidra, fondo di private equity guidato da Claudio Sposito, i potenti tedeschi di Rtl, gli americani di Discovery Communications (in Italia l'ad è Marinella Soldi) e Liberty Media.Da 3Italia, guidata da Vincenzo Novari, arriva un secco "no comment" sulla trattativa con La7, mentre Urbano Cairo, già ex manager di Publitalia, potrebbe prendere la palla al balzo visto che già raccoglie pubblicità per La7.
Fuori anche Fastweb e L'Espresso; il titolo nel frattempo crolla dell'8% secondo quanto riporta Finanza & Mercati che ribadisce come il titolo di TI rotoli a 0,189 euro in calo del 7,9% sui prezzi della vigilia. Dunque bisogna fare in fretta per salvare la baracca, per dare lustro al Servizio Pubblico di Michele Santoro, a L'Infedele di Gad Lerner, al Cristina Parodi Live dell'ex giornalista del Tg5 e al telegiornale senza peli sulla lingua di Enrico Mentana. Un palinsesto che scoppia anche quello di Mtv che finalmente si mette in pista, più agguerrita che mai, dedicando poi un intero canale alla musica, forse per fare concorrenza al sempre ottimo Rtl.