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Tour de France al ritmo di propaganda Sky

Il team Sky si avvia verso il trionfo al Tour de France con il britannico Wiggins in maglia gialla. L’emittente festeggia tessendo, con prepotenza, le lodi alla squadra più che al singolo. E’ un successo sportivo spia di una potenza immensa.
A cura di Andrea Parrella
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Gli ultimi giorni di questa settimana vedono il Tour de France giungere al termine. L'edizione di quest'anno non è stata particolarmente spettacolare, per quel che riguarda la Tv. Ma per ciò che riguarda una Tv si è rivelato invece un Tour cruciale: il team Sky si avvia a vincere quest'edizione che, pur non essendosi ancora conclusa, proietta già un'immagine piuttosto nitida di Bradley Wiggins in maglia gialla sui Campi Elisi. Guardando le notizie somministrate dal network satellitare, pare che il nome del vincitore passi in secondo piano rispetto alla squadra che lo sponsorizza.

Sky si avvia a vincere il Tour! Sky Sport 24 titolava più o meno così ieri sera, di fatto quasi omettendo che a vincere ci fosse qualcuno con un nome e cognome. ‘Stamani è stato Sky Tg 24 a scegliere una via leggermente più sobria, narrando delle vicende del ciclista britannico con profondi elogi, ma senza dimenticare, sul finale di servizio, che la vittoria era merito, soprattutto del suo team. Che nel ciclismo il peso di una squadra di livello abbia superato quello del singolo e che senza una compagine forte le grandi gare a tappe non le vinca nessuno è risaputo, lo dice un profano. Ma non pare che in altri casi sia stata usata la stessa politica, lo stesso linguaggio per descrivere un successo in un Giro oppure un Tour.

In fondo, l'aria di autocelebrazione che tira a Sky è ragionevole, se ne constata solo il leggero eccesso. Gli eventi sportivi di prima fila sono oramai una prerogativa dell'azienda, le olimpiadi verranno raccontate in pompa magna e per ogni aspirante giornalista sportivo l'approdo più prestigioso è oramai divenuto quello presso il network britannico. In più la scorsa settimana ha visto il tribunale riconoscere a Sky di aver subito un torto in merito all'oscuramento della Rai su Sky. L'azienda si amplia, fa tendenza, ha una generazione di adepti per i quali la PayTv è divenuta un'assoluta e imprescindibile prerogativa. L'entusiasmo, o meglio il propagandismo spinto dei tempi recenti rientra in un automatico spirito aziendalista, un grande sentimento di partecipazione che i dipendenti Sky trasmettono, oltre ad una chiara volontà della dirigenza stessa.

Il team Sky trionfa al Tour de France (salvo imprevisti) e il nostro sistema televisivo si esercita in prove tecniche di futuro monopolio. Lo si dice da molto tempo, alle emittenti italiane non si confà una concorrenza sullo stesso campo, partirebbero sconfitte in partenza. Non basta nemmeno la commistione tra pubblico e privato di Rai e Mediaset, che hanno tentato subdolamente di percorrere la strada di provvedimenti statali pur di ostacolare Sky. E' necessario, perché non vogliano essere sommerse, che ci si orienti su un modo diverso di fare Tv, un'altra strada per dare notizie, linguaggi nuovi e coinvolgenti. E' un momento di difficoltà che potrebbe trasformarsi nell'occasione per inventare, reinventarsi.

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