Tiziano Ferro: “La musica mi ha salvato la vita, altrimenti sarei rimasto un ragazzino sfigato”
Ospite della quattordicesima puntata di Domenica In, è stato Tiziano Ferro. Il cantante di Latina ha raccontato nel salotto di Mara Venier i momenti più importanti della sua carriera, tra risate e commozione, uno dei grandi nomi della musica italiana che davanti al pubblico di Rai 1 ha parlato della sua vita in ogni dettaglio, senza nascondersi.
La musica che salva la vita
Tiziano Ferro è uno degli artisti più amati degli ultimi anni, un vero e proprio fenomeno musicale, che dopo anni di gavetta ha ottenuto quel successo clamoroso che lo ha reso una delle stelle della musica internazionale, dal momento che i suoi brani sono conosciuti anche al di fuori dei confini italiani. Una carriera che è nata dal talento e la passione di un ragazzo di provincia, ed è poi diventata una ragione di vita, ed è proprio su questo che verte la prima parte dell'intervista di Mara Venier a quello che la conduttrice definisce come "il suo idolo":
Io non ricordo un solo istante della mia vita senza la mia musica, ma lei ti sceglie, inizi un percorso che è diverso dagli altri. Io andavo a Roma per andare nei grandi negozi di dischi e comprarli lì Ero un ragazzino sfigato di provincia, e ho condiviso questo momento con il mio migliore amico, Roberto, un grande autore musicale. Anche perché con i ragazzi non ci potevi parlare perché parlavano solo di calcio, con le ragazze non ci potevi discutere perché cercavano il ragazzo e niente. La musica mia ha salvato. I ragazzi che hanno a che fare con l'arte superano quel degrado interiore, che può essere devastante. Se non avessi avuto la musica sarei finito inghiottito da quel degrado.
I vari step fino al successo
La carriera di Tiziano Ferro ha attraversato tutte le fasi necessarie affinché potesse diventare una vera e propria icona della musica internazionale. Quelle tappe che gli hanno permesso di apprezzare il successo in tutta la sua grandezza e la sua importanza, come racconta lui stesso, ricordando anche la partecipazione a Sanremo, come ospite, che ha fatto sicuramente la differenza: "Io ho iniziato dalle radio, tu sei stata una delle prime ad intervistarmi, anche perché prima si andava in televisione quando già si era un po' famosi. Io al mio terzo disco sono andato ad Assago, quindi il fatto di avere due date all'Olimpico e tre a Sansiro io lo accolgo con molta gratitudine. Agli stadi ci sono arrivato alla soglia dei quarant'anni e si sente tutta la gavetta sulla schiena. Quando poi sono stato a Sanremo, il primo che ho fatto vi giuro avevo una paura che non potete immaginare, me la sono fatta sotto, ero ospite di Pippo Baudo. Mentre la seconda volta, da Carlo Conti, lo dico senza presunzione, me la sono goduta, mi sono preso la possibilità di viverla appieno, poi mi hanno fatto la standing ovation e quella mi ha steso".
Le parole sul bullismo
Eppure ci sono stati momenti davvero difficili in questi anni che lo hanno portato ad essere un'icona della musica internazionale. Da ragazzo ha dovuto fare i conti con la cattiveria dei suoi coetanei, e adesso è la società intera che commenta, che non esita ad esprimere giudizi senza calibrarne il peso, portando a delle conseguenze talvolta difficili da gestire. Non è la prima volta che Tiziano Ferro si trova a parlare di bullismo, era già accaduto quando è stato ospite da Fabio Fazio, ma qui in diretta nel programma pop della domenica, ha voluto rimarcare questo concetto:
La cosa più strana, e ci ho messo veramente 40 anni a capirlo, è che il bullismo sembrava quasi una dinamica, un copione, una storia accettabile perché nel mondo e nella società se non fai le regole la gente non cambia. Poi è chiaro che le regole a volte qualcuno non le rispetta, e nel nostro paese capita molto spesso, ma non possiamo vivere ancora in questo Medioevo dove tutti possono rapinare e violentare come vogliono perché non c’è la legge. C'è bisogno di una legge contro l'odio
Il rapporto con la felicità
Avere successo e realizzare i propri sogni è stato un dono per Tiziano Ferro, che negli anni ha elaborato una teoria che condivide con il pubblico: La mia vita è fatta di collage, la parvenza di felicità a 39 anni è un collage di pezzi. Io Los Angeles la odio, non mi è mai piaciuta. Ma poi mi hanno chiamato e mi hanno detto il produttore del nuovo disco sta qua, mi hanno detto tiè prenditi questa persona, e guarda come sono finito! Sono finito male!. Da qui, poi, il rapporto dalla felicità che nasce dalle tante emozioni provate con la sua musica e dall'incontro con quello che è diventato l'uomo della sua vita, come si vede nel filmato della Venier:
Cantare Tenco a 50 anni dalla sua morte, è stato un gesto che non pensavo di poter fare, mi sentivo a disagio. Ho provato a fare il solfeggio cantanto della canzone di Tenco, mi sono sentito un impiegato della musica, se siamo qui, se siamo è perché c'è stata gente come Tenco. Tu poi hai messo queste immagini. Lui poi la odia questa foto, ma l'ho scelta perché lui era troppo stanco. Le foto le ha scelte lui, sappi che le abbiamo appena finite di scegliere, e il dramma del "qua sei venuto bene tu"
L'incontro con Victor Allen
La storia con Victor Allen, suo marito, ricorda gli incontri dei film, quelle circostanze fortuite da cui non ti aspetti nulla e che invece ti cambiano la vita. Ed è proprio così che Tiziano Ferro la racconta, questa storia d'amore che tre anni fa gli ha regalato delle emozioni che non avrebbe mai pensato. Su insistenza di Mara Venier, il cantante racconta nel dettaglio quel momento: Vado a Los Angeles per il disco precedente, io dovevo girare il video musicale. Volevo del caffè, giravo in questi studios e cercavo del caffè, l'ho incontrato. Il video l'ho buttato perché non era venuto bene, la canzone non è stato il singolo del disco, quindi di quella giornata non è rimasto nulla. Dopo il caffè, che poi è diventata una cena, questa è una cosa che lui non sa perché poi si monta la testa, quindi io fermo il braccio prima di farlo pagare, lo guardo e penso "è lui".
La proposta di matrimonio
Arriva poi la proposta di matrimonio. Una proposta che tardava ad arrivare, ma poi si è manifestata nel modo più semplice, bello ed emozionante di tutti. Il racconto di Tiziano Ferro quasi commuove, tocca le corde di una sensibilità che come ricorda il cantante, molti non sanno più come recuperare, quei sentimenti veri e puri che nella nostra società mancano:
Passano 3 anni, arriva il giorno del mio compleanno, compio 39 anni, non volevo festeggiarli. Questa fissa ce l'hanno in comune lui e mia madre, vogliono sempre festeggiare il compleanno. Non vivevamo ancora insieme, non ero contento di festeggiare, perché sentivo che c'era una trappolina. Mi chiede di fargli il caffè, a casa sua. Mi porge delle tazze su cui aveva fatto incidere delle cose, c'era scritto "mi vuoi sposare", io poi mi stavo innervosendo "lo facciamo o non lo facciamo ho detto", neanche il tempo di girarmi ed era in ginocchio con l'anello. In quel momento mi sono sentito benissimo, è stato un momento bellissimo, vero, sincero, semplice e di cui tratterrò l'emozione per sempre. Come quando credevo a Babbo Natale, che mi portava i regali quelli giusti, proprio quello che volevo io quell'irrazionalità, quel non so perché che è bellissimo e va bene cose.