The Walking Dead 4×03 “Isolamento” – la recensione
The Walking Dead 4 prosegue il suo percorso fortemente introspettivo che, a giudicare dai titoli dei prossimi episodi, dovrebbe proseguire almeno fino alla quinta puntata. Perché se nella seconda puntata, "Infetto", la chiave era la sopravvivenza, adesso in "Isolamento" riemerge un concetto fondante di tutta l'opera: adattamento. Se non ci si adatta a questo mondo popolato dalla non morte, finisci di vivere. I nostri protagonisti stanno reagendo tutti in un modo diverso, ma le loro azioni sono la conseguenza diretta di quello che è quasi un imperativo. Adattati.
Tyreese, no. Il gigante buono è offuscato dalla morte della sua amata Karen, è fuori di sé e vuole soltanto trovare il colpevole. Ma nella prigione c'è l'emergenza del virus, c'è una vera e propria quarantena che ha coinvolto l'intero blocco D, più il nostro Glenn e Sacha, la sorella di Tyreese. Adattati. Carol lo sa bene, non ci sorprende scoprire che alla fine è stata proprio lei a bruciare i corpi di Karen e David, la questione è la sopravvivenza del gruppo. E' stato Rick ad intuirlo, lo spettatore ci arriva qualche sequenza prima, quando Carol se la prende con il silos dell'acqua. Come si comporterà lo sceriffo con lei?
"Ognuno ha un compito". Sembra essere tornato l'uomo di fede della seconda stagione, ma è una fede privata dei suoi precetti e della sua ritualità. E' un uomo saggio e giusto, indispensabile a questo gruppo. "Il mare calmo non crea un buon marinaio", recita il quadro sulla testa dell'ex veterinario e lui in questa puntata sembra avere i gradi del Capitano. Ecco perché, nonostante la menomazione, esce fuori a prendere delle bacche per portare un infuso a tutti gli infetti in quarantena. Spettacolare la sequenza che vede Maggie e Rick cercare di convicerlo a non entrare, lui ricorda ancora una volta quello che questa serie continua a ripeterci, senza mai stancarci. "Siamo tutti in pericolo", è una vita segnata: resta solo da capire cosa fare per non sprecare nulla, per fare in modo che qualsiasi sacrificio non venga reso vano.
Il gesto di Hershel farà guadagnare tempo abbastanza ai contagiati, nell'attesa che la spedizione di Daryl, Michonne, Bob e Tyreese, alla ricerca di antibiotici, vada in porto. E' qui che vediamo, insieme al salvataggio finale di Rick in favore di Carol, l'unico momento d'azione del terzo episodio. Una mandria di zombie sbarra la strada ai quattro, distratti da alcune voci presenti in radio. La solita fuga con Tyreese nel ruolo del solito uomo perduto e sbattuto a metà tra il pensiero di Karen e la voglia di vendetta. Cose già viste queste, purtroppo, vedi Governatore VS Zombie nella terza stagione e qualche brutta uscita di Shane nella seconda stagione.
Voto 8, aspettando un po' di azione vera possiamo accontentarci di dialoghi all'altezza, che rinfrancano dei tempi ancora molto lenti. La quarta stagione di The Walking Dead potrebbe prendere il volo dal sesto all'ottavo episodio. Perché pensiamo questo? Il prossimo in lingua originale si chiama "Indifference", il quinto "Internment", dunque la cifra stilistica è abbastanza chiara (tra l'altro tutte parole che cominciano con la lettera "i").