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The Walking Dead 4×01 “Calma apparente” – la recensione

Una prima puntata per tutti i gusti e che ha rispettato tutti i canoni di una “première” che si rispetti. Ma se per aumentare il ritmo, lo show deve fare un uso sconsiderato di CGI allora non ci siamo. E il Rick “fattore” spero di non rivederlo mai più.
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La prima puntata di "The Walking Dead 4" ha realizzato 16.1 milioni di telespettatori negli Usa, cinque milioni in più rispetto alla prima della terza stagione. Sono numeri che fanno impallidire, mai visti prima d'ora, per una serie televisiva e, nella fattispecie, per una première. Questa premessa è fondamentale per sedare dal principio alcune polemiche su come sia stato mandato avanti lo show negli ultimi tre anni, con la critica ed il pubblico troppo spesso ingiusto con i "capi" della serie: da Robert Kirkman a Greg Nicotero, da Gale Ann Hurd a David Alpert. La prima puntata della quarta stagione, "30 days without an accident" (o "Calma apparente" se preferite il titolo italiano, a proposito: complimenti, riuscite sempre a togliere ogni romanticismo da qualsiasi cosa traduciate), è figlia di un mix di fattori esterni intervenuti a gamba tesa proprio durante la scorsa stagione. In primis il cambio di gestione, dal dimissionario Glen Mazzara (andato via per divergenze proprio sugli sviluppi futuri della serie) a Scott M. Gimple, supervisore di uno degli episodi più cupi e tesi della scorsa stagione, "Ripulire". La seconda è proprio quel malumore celato proprio sotto alla grande macchina promozionale della serie, quei fan integralisti che non hanno gradito i troppi giri a vuoto delle ultime due stagioni.

Ne esce fuori una prima puntata per tutti i gusti, che rispetta tutti i canoni che una première deve avere. Ritroviamo i nostri organizzati in una vera e propria comunità, in certe sequenze mi ha ricordato un po' il Lost della seconda stagione, quello che si era sistemato con capanne-bar e frutta esotica sulla spiaggia. Rick Grimes (Andrew Lincoln) si è dato una profonda ridimensionata, visto che non è più il leader del gruppo, ma si è autonomamente declassato a responsabile del raccolto e degli animali, dedicandosi di più al suo rapporto con Carl (Chandler Riggs) che nella prima puntata ritroviamo, non con poche sorprese, meno violento e cupo. Nascono nuovi amori (Tyreese e Karen, Zack e Beth, mentre Daryl e Carol sembrano più amici, che altro), nuovi hobby (c'è una biblioteca, come nel fumetto) e c'è un "Consiglio" adesso, composto da chi era nel gruppo prima dell'arrivo degli abitanti di Woodbury più Tyreese e sua sorella Sasha.

Il supermercato a Macon. Fatta la dovuta descrizione iniziale, non mi limiterò o fermerò soltanto a descrivere quello che ho visto. Trattasi di recensione, penso che conosciate già cosa accade a Macon, dove il gruppo composto da Daryl, Zack, Stookey, Sasha, Tyreese e Glenn va per provviste e si imbatte in una pioggia di zombie. Esatto, pioggia di zombie. La trovata di far cadere i vaganti dal tetto del supermercato, pericolante dopo lo schianto di un elicottero che era lì da chissà quando, ammetto che ha regalato la giusta sterzata a chi aveva voglia di adrenalina, ma la scena difetta per un uso alquanto sconsiderato di CGI. E' la prima palese differenza che salta all'occhio, sotto il piano meramente tecnico, tra passato e presente. Se per aumentare il ritmo e il "sangue", lo show deve trasformarsi in un videogame poco credibile, forse è meglio ripensarci 10, 100, 1000 volte prima di andare avanti e far esplodere quell'elicottero in quella maniera così atroce. E' stato fatto peggio solo con il Centro Ricerche nella prima stagione, e nessuno vuole più ripetere quelle terribili esperienze, non è vero?

"Rick, prendi la pistola". Quanto tempo è passato dall'assalto del Governatore? Un mese, due, forse sei? Deve essere tanto abbastanza da aver trasformato radicalmente il personaggio di Rick Grimes, quello del "non esiste più la democrazia", quello che dopo aver eliminato quest'assunto, si rese conto che proteggere il gruppo era la priorità. Adesso per fare le sue battute di caccia riesce a fare a meno anche della pistola e, se non fosse stato per Hershel, non sarebbe mai riuscito a cavarsela agevolmente contro Clara, la donna che incontra nel bosco e che voleva condurlo dal marito trasformato al solo scopo di nutrirlo. Se tutta la sequenza serve a Rick per capire (nuovamente) in che razza di mondo si trova e che, non solo la pistola è necessaria, ma deve anche smetterla di giocare ai "farm game" nella prigione, allora bene. Il punto è che lo spettatore ha avuto poco, pochissimo tempo per empatizzare con questo punto di vista, che è quello più importante perché Rick, fino a prova contraria, è sempre il "fottutissimo" protagonista, no?

La nuova minaccia. Questa è stata la vera figata della prima stagione, una nuova minaccia, un nuovo contagio. C'è quel vagante nell'anteprima, quello orbo e bruttissimo che continua a "guardare" Rick con aria di sfida anche al suo ritorno dalla disavventura con Clara e che sarà sicuramente collegato con la morte del povero Patrick. Febbricitante negli ultimi istanti dell'episodio, lo vediamo trascinarsi alle docce mentre è così sudato che lascia le impronte sul pavimento. Alcune inquadrature ci invitano a diffidare dell'acqua, ma non la dicono tutta e giusta, perché altrimenti a quest'ora sarebbero morti tutti. Ad ogni modo, un altro collegamento è da vedere con il maiale malato allevato da Rick.

Voto 7, signori. Il sottoscritto vi rivela di essere un grandissimo fan di questa serie, di difenderla sempre dagli attacchi dei suoi detrattori, di seguire anche i fumetti ma, proprio in virtù di questo, riesco ad essere molto esigente. Nonostante il rispetto per i numeri televisivi e per un'apertura di stagione che si preannuncia promettente, l'uso smodato della CGI e l'involuzione presentata in maniera davvero troppo violenta in Rick  sono due cose che spero di non rivedere mai più in questa, decisamente magnifica, serie televisiva.

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