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Stefano Coletta: “Basta parlare di Rai Gay, giudichiamo le persone dalla professionalità”

Nel corso di un incontro con la stampa per la presentazione ufficiale di “Sette Storie”, il nuovo programma di Monica Maggioni, il direttore ha attaccato chi da giorni, soprattutto sui social network, parla di “Gay1” e “Rai1 gay”: “Tutto vorrei leggere tranne questo. Basta piccolezze, bassezze. Di fronte alle persone non mi chiedo mai con chi vanno a letto”.
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Stefano Coletta, il direttore di Rai1, ha attaccato chi parla di "gayzzazione" della Rai. Nel corso di un incontro con la stampa per la presentazione ufficiale di "Sette Storie", il nuovo programma di Monica Maggioni, il direttore ha attaccato chi da giorni, soprattutto sui social network, parla di "Gay1" e "Rai1 gay": "Tutto vorrei leggere tranne questo. Basta piccolezze, bassezze. Di fronte alle persone non mi chiedo mai con chi vanno a letto". 

Le parole di Stefano Coletta

Un carosello di nomi spunta fuori da settimane, una sorta di caccia al "conduttore gay" che Stefano Coletta condanna profondamente. Tutti i nomi dei quali si fa riferimento, in maniera gratuita, sono stati indicati dal precedente direttore di Rai1, Teresa De Santis. Lo ha fatto sapere lo stesso direttore in conferenza stampa:

Questa storia della ‘gayzzazione’ di Rai1, in riferimento a tutte le persone chiamate dal precedente direttore, Teresa De Santis, mi sembra che possa indurre una riflessione: che cacchio ce ne frega. Tutti i conduttori cui si fa riferimento in tutti gli articoli, anche in maniera un po’ gratuita, tutti i nomi indicati in maniera dispregiativa per la loro inclinazione sessuale, che io peraltro non conosco, sono stati scelti dal precedente direttore di Rai 1.

Stefano Coletta punta anche il dito a chi lo addita come "simpatizzante" di conduttori gay e chi ha provato ad attaccare la sua vita privata:

Chi vuole usare questi nomi per fare riferimento alla mia vita privata sbaglia, non parlo mai della vita delle persone, sono un uomo molto libero e non mi interessano le chiacchiere su questi temi. È deprimente quello che si legge. Mio padre, a 80 anni, mi chiedeva se i personaggi televisivi fossero sposati o meno, era nato nel 1920. Nel 2020, dopo cento anni io mi occuperei del livello culturale delle persone, giudicherei i conduttori per la loro professionalità.

Il caso del marito di Mara Maionchi

Tra i tanti, anche Alberto Salerno, marito di Mara Maionchi, si era lasciato andare a un commento su twitter: "Ci sono un sacco di gay su Rai1″Un tweet che ha scatenato la dura reazione della stessa Maionchi, che ha commentato: "Ma che ca..o dici? Ti tolgo i social!". 

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