Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi: “Soffro di artrite reumatoide come la Marchesini”
Tra i diversi ospiti nella prima puntata del "Maurizio Costanzo Show", in onda su Rete 4 il 6 novembre, sono intervenute anche Wanna Marchi e Stefania Nobile, che hanno terminato di scontare la loro condanna per truffa e sono apparse sul palco de longevo talk show nella serata dedicata al tema "madri". Proprio in uno dei suoi interventi, la Nobile si è aperta su un tema personale molto intimo e delicato: come probabilmente solo in pochi sanno, la ex teleimbonitrice soffre di artride reumatoide.
Ha raccontato la figlia 52enne della Marchi (quest'ultima, peraltro, è stata recentemente ospite di Costanzo a "L'intervista"): "Faccio i conti con questa malattia da anni. Non è molto conosciuta ma, purtroppo, se n'è parlato molto di recente". Si tratta infatti del male che ha causato la morte di Anna Marchesini, scomparsa lo scorso 30 luglio a soli 63 anni. Ha spiegato Stefania:
Quando ho sentito della morte di Anna Marchesini è stato per me un duro colpo perché mi è stata sbattuta in faccia ancora una volta la mia malattia. Non è facile, ma lotto.
La madre Wanna Marchi ha raccontato le sofferenze vissute in carcere dalla figlia:
In carcere stava malissimo, veniva spesso ricoverata per le trasfusioni. Pesava 41 chili eppure la ammanettavano alla barella, con quattro guardie intorno.
"In carcere, se sei un caso mediatico, la tua patologia non vale niente", ha concluso la Nobile.
Cos'è l'artrite reumatoide
La stessa Marchesini aveva lottato per diversi anni contro questa malattia, senza timore di mostrarne i segni visibili in pubblico. Malattia che alla fine non le ha lasciato scampo. L'artrite reumatoide è un'infiammazione che interessa più articolazioni, cronica e progressiva che colpisce per lo più le articolazioni delle mani, dei polsi, dei piedi, delle ginocchia e delle caviglie. Per quanto fondamentale sia la diagnosi rapida, non esiste una vera e propria cura, ma solo la possibilità di controllare e gestire i sintomi attraverso farmaci che riducono l'infiammazione e il dolore. Si calcola che il male colpisca lo 0,5% della popolazione adulta; in Italia, si contano circa 250-300 mila pazienti dall'età media di 55 anni, soprattutto donne.