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“Sky e Dazn non trasparenti verso gli utenti”, proseguono le indagini dell’Antitrust

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di andare avanti con l’istruttoria contro Sky e il gruppo Perform, società proprietaria di DAZN, riguardo all’offerta della Serie A. Stando al parere dell’Antitrust, gli utenti sarebbero stati ingannati. Il procedimento è ufficialmente aperto, dopo l’ipotesi di istruttoria comunicata a fine agost.
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L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di andare avanti con l'istruttoria contro Sky e il gruppo Perform, società proprietaria di DAZN, riguardo all'offerta della Serie A. Stando al parere dell'Antitrust, gli utenti sarebbero stati ingannati. Il procedimento è ufficialmente aperto, dopo l'ipotesi di istruttoria comunicata a fine agosto. L'AGCM ha evidenziato che entrambe le aziende non avrebbero fornito informazioni trasparenti nei confronti dei nuovi e vecchi clienti.

La condotta di Sky

A Sky viene contestato che il claim della pubblicità "il tuo calcio, tutto da vivere" avrebbe portato a pensare che l'intera Serie A fosse inclusa nei pacchetti proposti dalla pay-tv. L'Antitrust accusa Sky di "condotta ingannevole" perché "non avrebbe informato adeguatamente il consumatore" riguardo tutti i limiti dell'offerta sulle partite di Serie A. I vecchi utenti, al pari dei nuovi, sarebbero stati ingannati circa il rinnovo automatico. Questi, stando alle ipotesi mosse dall'Antitrust, sarebbero stati portati a credere che l'offerta inclusa fosse la stessa dell'anno precedente. Per l'Antitrust c'è la violazione dell'articolo 65 del codice del consumo in quanto SKy avrebbe promosso un nuovo servizio rispetto all'abbonamento precedente senza acquisire il consenso del cliente.

La condotta di DAZN

Riguardo DAZN, l'Antirust contesta i limiti tecnici e il contratto. L'utente non era al corrente delle "numerose limitazioni tecniche" che in alcuni casi ne hanno addirittura impedito completamente la fruizione. Contestato lo slogan "non c'è contratto, potrai disdire ogni mese". Non viene accuratamente segnalato che iscrivendosi, l'utente stipula un contratto a rinnovo automatico, a meno che non si industri attraverso una serie di procedimenti tutt'altro che intuitivi. Legato a quest'ultimo aspetto, l'Antitrust condanna anche la "presunta aggressività derivante dall'addebito automatico dei costi mensili del suddetto contratto in assenza dell'acquisizione di un consenso consapevole da parte del consumatore".

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