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Sesso nelle pubblicità: Le Iene e la figura della donna negli spot, video

Elena Di Cioccio, inviata del programma Le Iene, analizza la presenza di messaggi sessuali nella pubblicità. Intervistando due esperti pubblicitari, la giornalista analizza la figura della donna negli spot. Ecco il video.
A cura di Stefania Rocco
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Le Iene e il sesso negli spot

Dopo aver sollevato l’attenzione pubblica sulla truffa di Luisa Pollaro, la trasmissione Le Iene torna a concentrarsi su argomenti più leggeri ma certamente non meno attuali. Dopo il servizio sui finti casting Rai Elena Di Cioccio, inviata del programma, ha analizzato la figura della donna nelle pubblicità e, soprattutto, i richiami al sesso che molti pubblicisti inseriscono all’interno della campagne promozionali più disparate. Attraverso un’intervista a due esperti del settore, l’inviata ha messo sotto la lente d’ingrandimento alcuni dei più famosi spazi pubblicitari degli ultimi anni.

Dopo le polemiche suscitate dallo spot celebrativo sull’Unità d’Italia, è il riferimento alla donna come oggetto sessuale a essere messo sotto accusa. E’ indubbio che, almeno a una buona parte dei lettori sarà capitato di incappare in un cartellone pubblicitario che mostra un seno messo in bella vista al fine di pubblicizzare una compagnia di navigazione o ancora un altro spot che mostra un uomo intento a guardare sotto la gonna di una donna in un messaggio che tenta di dare lustro a una nota marca di antivirus.

La discussione, fomentata dai pubblicitari Anna Maria Testa e Fabrizio Russo, si sposta ad analizzare la reale utilità di tali messaggi nelle campagne promozionali. Blocchi attuati dalla censura a parte, è pur vero che sono moltissime le strade ad essere tappezzate da messaggi di questo tipo. Il fatto che riferimenti tanto espliciti al sesso siano utilizzati nella stragrande maggioranza delle campagne non implica, però, che le immagini possano tradursi automaticamente in garanzie rispetto al volume di vendita ricercato dall’azienda commissionante. Qual è, dunque, il fine ultimo di tali messaggi? E, soprattutto, è giusto utilizzarne in così larga scala?

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