Saviano non salva Ballarò dalla crisi di ascolti, servono idee nuove
Crisi dei talk show, portami via. Non basta neanche Roberto Saviano con il commento a caldo sulle ultime vicende italiane, quelle che lo hanno riguardato con la sentenza di ieri a Napoli che ha visto l'assoluzione dei boss Iovine e Bidognetti, ipotizzati come mandanti delle minacce mafiose ai danni dello scrittore. Ma anche le sentenze d'appello all'Aquila e quelle sul caso di Stefano Cucchi, un momento per parlare con il giornalista anticamorra sulle verità processuali e sulla giustizia. C'è stato anche un momento d'evasione gradito con la messa in onda de "Gli effetti di Gomorra-La Serie sulla gente #3", che vede proprio la partecipazione speciale di Roberto Saviano. "Ballarò" cambia le forme, cambia gli ospiti (tutti illustri) e i temi, altrettanto pregevoli, ma i risultati continuano a dare per vero questo assioma "il talk show è in crisi".
"Ballarò" registra ascolti netti per 1.345.000 spettatori ed uno share del 5.77%, continuando a perdere terreno rispetto alle scorse settimane, dove nemmeno il faccia a faccia con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, riusciva a rianimare il format. In questo scenario, il "diMartedì" di Giovanni Floris guadagna terreno: 1.291.000 spettatori per uno share del 5.55%. Per il talk show di La7 è il risultato migliore della stagione, oltre ad essere la prima volta che Floris è così vicino al suo vecchio programma. Ma resta confermato quanto già detto in passato (qui la nostra infografica con il confronto delle prime quattro puntate): la forma del talk show ha ormai saturato i palinsesti, producendo una stanchezza e un disamore che mai prima d'ora si era visto nei telespettatori. Servono nuove forme, nuovi linguaggi e dai risultati sembra che le idee di Massimo Giannini, e anche quelle di Giovanni Floris tout court, non siano più in linea con quello che vuole il telespettatore.