Santoro è tornato in Rai ma a Che tempo che fa [VIDEO]
Michele Santoro è finalmente tornato in Rai dopo la cancellazione di Annozero e il suo mancato rinnovo del contratto con l’azienda pubblica. Se ci fermassimo a questa informazione, si tratterebbe di una notizia da prima pagina, segno di un cambiamento di orientamento, anche politico, all’interno dei consiglieri della Rai. Ma in realtà il suo ritorno è legato all’ospitata, voluta fortemente da Fabio Fazio, a Che tempo che fa su Rai 3 in cui si è parlato ovviamente della Rai e del suo allontanamento, di Mediaset, delle polemiche con Minzolini e di Servizio pubblico che ritornerà il 12 gennaio, dopo la pausa natalizia, e che ha conquistato la possibilità di andare in onda anche su Cielo.
La chiacchierata è iniziata con una affermazione di Fazio che, con il suo stile da persona curiosa che non conosce i fatti, ha detto: “Io ancora non mi capacito che tu non sia in Rai”. Ed in questo modo è partita l’intervista che ha avuto come argomento principe il rapporto tra Rai e Santoro. L’attaccamento del conduttore alla tv pubblica è evidente, lui si è sempre sentito un uomo Rai e soffre per questo allontanamento ma è quasi certo di un futuro ritorno a “casa”, magari senza tutte le censure che aveva nell’ultimo periodo in cui era forte il “berlusconismo”. Santoro vuole essere autonomo e conservare la sua identità, proprio quella che, secondo lui, ha perso sia la Rai (ad esclusione di Rai 3) ma anche Mediaset.
Ovviamente si è parlato dell’infinito scontro tra Santoro e Minzolini e del fatto che, recentemente, il direttore del Tg1 ha dichiarato di comprendere Santoro e i suoi ricorsi contro la Rai: il giornalista con il sorriso sulle labbra ha affermato che le vicende relative ai ricorsi erano molto diverse pur essendo indirizzate verso la medesima azienda e che da una parte si parla di censura e dall’altra di questioni economiche. Insomma tutto un altro argomento.
Santoro racconta le difficoltà di Servizio pubblico
Ma poi l’intervista si sposta su Servizio pubblico, l’esperimento di Santoro che sta cercando di spostare l’informazione fuori dai soliti canali, cercando comunque di raggiungere il maggior numero di persone possibili. Una tv senza filtri e senza censure in cui si può dire ciò che si vuole. A tal proposito Santoro ha sottolineato la difficoltà della sua impresa:
Dall’esterno appare un programma normale. Io devo andarmi a trovare la pubblicità personalmente. E il fatto di essere riuscito a trainare in questa impresa – che poi hanno trainato me – più di 100mila persone coi loro 10 euro è stata un’impresa. Io non ho ancora speso un euro di quel che mi hanno dato: possiamo continuare. Ma è chiaro che se la loro partecipazione venisse meno, questa impresa non ha più senso di esistere. In Italia siamo costretti a vedere un programma che rendeva più di quanto costava uscire dalla televisione pubblica.
Il tema si è concentrato quindi anche sul tema dei costi, entrate ed uscite: la tv è sempre di più un affare economico così come si è visto con Ballando con le stelle 2012 e la questione relativa ai cachet o con la chiusura di Centovetrine e Sentieri da parte di Mediaset.
La presenza di Michele Santoro in Rai ha segnato un riavvicinamento del conduttore alla tv pubblica: prima o poi vi parleremo anche del suo ritorno definitivo.