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Sanremo, Amadeus cita Aristotele: “L’ignorante afferma, il colto dubita, il saggio pensa”

A 24 ore dal tweet del ministro Dario Franceschini, la prima reazione ufficiale di Amadeus è affidata al suo profilo di coppia: una frase di Aristotele. Il dibattito sul Festival di Sanremo si sposta sulle frecciatine mascherate dai meme e dalle citazioni, come accade sulle bacheche social della gente comune.
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"L'ignorante afferma, il colto dubita, il saggio pensa". Il profilo di coppia di Amadeus e Giovanna Civitillo cita Aristotele. Il dibattito su Sanremo si sposta sulle frecciatine mascherate dai meme e dalle citazioni, come si vede fare sulle bacheche della gente comune. All'indomani del giorno più caldo per Amedeo Sebastiani, arriva una replica a tutto quello che è accaduto nelle ultime 24 ore. Dopo il tweet del ministro Dario Franceschini in cui sostanzialmente afferma che non ci può essere nessun Festival di Sanremo con il pubblico, il conduttore avrebbe minacciato di mollare tutto ma nessuna reazione ufficiale è arrivata fino a quella di questa mattina.

Una citazione social, un'immagine di quella presa dalle infinite liste di aforismi. Questa, per adesso, è la prima reazione di Amadeus. Un po' pochino, forse, ma comunque abbastanza per capire che non sono state ore semplici da gestire. Nel tardo pomeriggio di ieri, infatti, l'incontro tra la Rai e il Comitato tecnico scientifico non ha sgombrato il campo dalle perplessità: è considerata rischiosa non solo la presenza del pubblico, anche se figuranti, ma soprattutto gli assembramenti al di fuori delle zone della kermesse, che potrebbero essere fuori controllo.

Nella giornata di ieri, Fanpage.it ha cercato di approfondire capendo quali sono le differenze catastali tra un teatro e uno studio televisivo. È un problema burocratico, di infrastrutture, oltre che culturale. La Rai sostiene che il Teatro Ariston può essere considerato uno studio televisivo, ma per il Governo le cose non stanno così. Ecco cosa dice la legge: il teatro Ariston è categoria D/3. Nella categoria D/3 sono inclusi "Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di lucro)" mentre gli studi televisivi sono inclusi nella categoria D/7 ovvero "Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni" come per gli Studi Rai Fabrizio Frizzi, accatastati in questa categori.

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