Festival di Sanremo 2020, la pubblicità costerà più di 15 mila euro al secondo
Durerà ‘solo' 5 giorni, ma la macchina di Sanremo 2020 è già partita da mesi. E se il cast è ancora in fase di definizione, con l'attesa per i nomi di chi affiancherà Amadeus sul palco dell'Ariston, e i nomi dei 20 Big verranno svelati il 6 gennaio su Rai1, l'azienda si è già mossa per la vendita degli spazi pubblicitari. Il Festival di Sanremo non è l'evento televisivo più atteso dell'anno per caso, ma prima di tutto perché rimpingua le casse della Rai con entrate pubblicitarie che nessun altro evento televisivo, fatta eccezione per quelli sportivi di primo piano, è in grado di garantire.
La raccolta pubblicitaria di quest'anno, di cui la Rai ha reso noti i parametri, potrebbe fruttare all'azienda circa 33 milioni di euro se tutti gli spazi dovessero essere riempiti. Una stima in positivo rispetto al Baglioni Bis di Sanremo 2019, quando l'incasso era stato superiore ai 30 milioni di euro e a sua volta in crescita rispetto all'edizione del 2018. Prezzi in crescita del 5% nel 2020, anche grazie al biennio baglioniano e al successo in un certo senso inaspettato dei due Festival affidati al cantautore romano.
Dalla tabella consultabile sul sito di Rai Pubblicità si possono leggere numeri che restituiscono le dimensioni imponenti del Festival di Sanremo per il quale, non a caso, la televisione va in vacanza per un'intera settimana. Gli ascolti dell'edizione 2019 hanno toccato punte di ascolti superiori ai 10 milioni di telespettatori medi e il 56,4 % di share nell'ultima serata del sabato. Sono 39 milioni e 200 mila gli italiani che hanno visto almeno un minuto del Festival di Sanremo, 35 milioni e 200 mila quelli raggiunti dagli spot pubblicitari. La raccolta pubblicitaria di Sanremo 2020 riguarda Rai1, Radio2, RaiPlay, Rai Premium e Rai Youtube.
Numeri che rendono "lecite" le cifre stellari che un'azienda è chiamata a sborsare per piazzare il proprio marchio negli spazi destinati alla pubblicità. Crescono i prezzi per uno spazio di telepromozione, così come un aumento consistente si registra sugli spot di anteprima, passati da 787 mila euro a 924 mila euro. Un'altra cifra rilevante che balza agli occhi è quella dei billboard ("questo programma è presentato da") che per tutte le 5 serate ammonta a 6 milioni e 230 mila euro.
Il numero più accattivante, però, resta quello relativo al costo di un secondo di pubblicità durante il Festival di Sanremo. Se prendiamo come esempio il pacchetto dal costo più alto, ovvero quello del ‘fuori break' da 30 secondi, che di fatto garantisce a chi lo acquista il proprio spot in onda per tutte e cinque le serate di Sanremo alle 21.45, che ammonta a 2 milioni 336 mila euro, scopriamo che uno solo di quei secondi ha un costo superiore a 15mila euro.
Interessanti anche i dati della pubblicità nel periodo sanremese su Rai Play, piattaforma che avrà un ruolo centrale visto che il dopofestival (L'Altro Festival) affidato a Nicola Savino andrà in onda esclusivamente in streaming. Sono 45 mila gli euro da sborsare per 600 mila impression, costo certamente esplorativo e sperimentale, così come l'iniziativa stessa del programma.
Queste proiezioni non vanno considerate come tradotte automaticamente in introiti e i dati della raccolta pubblicitaria effettiva verranno resi noti durante e dopo il Festival di Sanremo 2020. Ma è chiaro che entrate della portata di 33 milioni garantirebbero un'ampia copertura dei costi dell'intera manifestazione, nonché la possibilità per Amadeus di poter gestire un tesoretto importante per cast e ospiti, eventualmente anche internazionali, in grado di rendere ancor più accattivante la settantesima edizione del Festival di Sanremo.