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Sandra Milo: “Tolto il blocco su quello che guadagno, avevo pensato di uccidermi”

Sandra Milo riconquista la serenità che le è stata a lungo negata. L’attrice ha annunciato di avere ottenuto lo sblocco dei suoi compensi, a fronte del debito da 800 mila euro contratto con il fiscoz. E aggiunge: “Sono rinata, finalmente hanno tolto il blocco sui miei guadagni. Avevo pensato di uccidermi”.
A cura di Stefania Rocco
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Sandra Milo annuncia a Storie Italiane l’avvenuto sblocco dei suoi guadagni. A qualche mese dal momento in cui denunciò di avere pensato al suicidio a fronte di un debito da 800 mila euro contratto con il fisco, che aveva provocato il blocco dei suoi guadagni, l’attrice annuncia di essere vicina a sistemare la situazione. Ospite di Eleonora Daniele, la diva ha raccontato:

Da oggi sono rinata. Finalmente mi hanno tolto il blocco su quello che guadagno. Da oggi rinasco, sono di nuovo una lavoratrice che percepisce i suoi guadagni e sarò in grado di pagare le rate che stabilirà il fisco.

Il debito da 800 mila euro con il fisco

La Milo, forte della forma ritrovata anche in virtù del nuovo benessere psico-fisico acquisito, racconta con il sorriso di essere pronta a onorare i suoi impegni: “Voglio pagare le tasse. Mi sento anche bene con la coscienza. È stato terribile. Ci sono stati tanti mesi in cui ho vissuto con la paura, ho pensato anche di uccidermi… però poi lassù qualcuno mi ama e io sono una donna che non si arrende facilmente”. A spingerla a non abbattersi è stato l’intervento provvidenziale degli amici di una vita:

Ho incontrato degli amici. Un sacco di gente che mi voleva bene, mi fermava per strada e mi batteva una mano sulla spalla: questo è amore, comprensione, essere tutti uniti negli stessi problemi. Dobbiamo insieme lottare, non solo per me ma anche per tanta gente che non ha la mia visibilità.

I mesi più difficili

Solo a inizio aprile, Sandra Milo aveva denunciato a Verissimo di avere subito una pesante confisca da parte dello stato, misura che avrebbe avuto notevole impatto su ogni sua forma di guadagno: “Lo Stato mi ha chiesto 3 milioni di euro, poi, accorgendosi dell’errore è sceso a 850.000 euro, che sono comunque moltissimi soldi. Lavoro, lavoro ma non guadagno niente perché va tutto all’Agenzia delle Entrate. Mi hanno confiscato tutto”. Poi le parole più preoccupanti:

Il suicidio potrebbe essere una scossa, un modo per cambiare le cose. C’è un sacco di gente che si è suicidata per una situazione come la mia.

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