Rula Jebreal non sarà a Propaganda Live: “7 ospiti solo una donna? Non c’è parità di genere”
Un commento eloquente quello che compare sotto il post pubblicato dall'account ufficiale di Propaganda Live che annuncia gli ospiti della puntata di venerdì 14 maggio. A scrivere è Rula Jebreal, la nota giornalista che, chiamata in trasmissione, ha declinato l'invito della produzione, una volta scoperto di essere l'unica donna in un parterre di soli uomini.
Rula Jebreal rifiuta l'invito a Propaganda Live
Il volto di Rula Jebreal compare incorniciato da quello di Michele Serra, Caparezza, Elio, Valerio Aprea, Colapesce e Di Martino e il maestro Enrico Melozzi per ricordare Ezio Bosso ad un anno dalla sua scomparsa, saranno loro gli ospiti di Zoro nella serata di venerdì 14 maggio, ma come fa notare la giornalista tra questi grandi interpreti dello spettacolo c'è solo una donna. Rula Jebreal lo scrive a chiare lettere, in un momento in cui le donne continuano a lottare per essere equiparate agli uomini, non comprende come in un programma di spessore come quello di Diego Bianchi si commetta una tale leggerezza. "7 ospiti…solo una donna. Come mai?? Con rammarico devo declinare l'invito, come scelta professionale non partecipo a nessun evento che non implementa la parità e l'inclusione": questa la motivazione e le parole con cui la giornalista e scrittrice palestinese, evidentemente chiamata a Propaganda per parlare degli ultimi scontri avvenuti in Israele, ha deciso di non presenziare tra gli ospiti.
Il monologo a Sanremo
La giornalista è da sempre attenta alle tematiche dell'inclusione e della parità di genere. La sua firma è arriva sui più prestigiosi giornali nazionali ed internazionali, e in più occasioni ha reso note le sue battaglie. Difficile dimenticare il suo monologo sanremese, nell'anno della prima edizione del Festival condotta da Amadeus, dove Rula Jebreal raccontò la sua storia, affinché potesse essere un monito per tutte le donne in ascolto e per aggiungere un tassello alla lotta che quotidianamente ogni donna porta avanti nei confronti di una società ancora troppo misogina.