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Roland Garros, RaiSport non “Seppi” far meglio di così

Raisport si lancia nella doverosa impresa di trasmettere il torneo parigino tra i più importanti al mondo. Cerca un eroe nazionale per valorizzare questo atto di coraggio e quasi lo trova in Andreas Seppi, che rischia per due ore di battere il numero due al mondo. Quand’è che la Tv generalista deciderà di dare peso al tennis al di là dei risultati dei tennisti italiani?
A cura di Andrea Parrella
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Nel pomeriggio di ieri una luce stava per illuminare le sorti di RaiSport, un sogno durato circa quattro ore di diretta, costruitosi perfettamente in principio, dissoltosi inesorabilmente: Andreas Seppi, il giovane tennista italiano, stava per portare a compimento l'impresa di battere (meritatamente) il numero uno al mondo Novak Djokovic al Roland Garros, torneo di Parigi tra i quattro più significativi al mondo. Nei termini sportivi ci sono poche cose da dire se non elogiarlo, è passato dal poter vincere con merito, al fare di tutto per non perdere con altrettanto merito, coraggio e strafottenza. Pur non avendocela fatta sono state quattro ore di discreto intrattenimento, oltre che per i tifosi italiani che speravano vincesse lui, anche per gli amanti del tennis, che speravano il serbo non si facesse rovinare il torneo da un outsider.

Sarebbe una notizia di sport se la novità non fosse concentrata sull'intrattenimento, che è stato pubblico. RaiSport infatti, quest'anno, si è lanciata nell'impresa minimamente intelligente di utilizzare i propri canali per acquistare i diritti di questo torneo. Resta sempre inspiegabile il disinteresse che la Tv generalista applica nei confronti del tennis, relegando l'argomento ad ultimo servizio dei Tg sportivi e interessandosene solo quando la cosa tratti questioni tricolore: in questo caso il Roland Garros è celebre perché da due anni ne era protagonista Francesca Schiavone, che l'aveva prima vinto due anni fa, per poi mancare il bis in finale l'anno scorso. E difatti, RaiSport, dopo l'eliminazione abbastanza precoce della suddetta, era alla ricerca di un eroe che attirasse qualche telespettatore.

Nello stesso pomeriggio di ieri la tennista romagnola Sara Errani ha battuto un'avversaria di valore continuando il suo percorso, ma l'attenzione si è concentrata, appunto, sulle vicende epiche del tennista alto-atesino. Il cronista Alessandro Fabretti, con l'aiuto al commento di Stefano Pescosolido, hanno creduto (un po' come tutti) sempre più papabile il successo inaspettato del Nostro, in netto vantaggio sino a metà partita, poi inevitabilmente recuperato. Hanno tentato un atteggiamento "Sky", provando a valorizzare una sorta di coincidenza secondo la quale l'impegno profuso nella trasmissione delle dirette Rai potesse coincidere col tentativo di cogliere un'occasione da parte del tennis italiano, si è anche inneggiato alla rinascita di un movimento nazionale per il quale, in verità, affinché sia dimostrato il valore, c'è bisogno si vada oltre il recente ritorno in serie A di coppa Davis della squadra maschile.

L'atteggiamento, giustificato per altro, dei due commentatori è stato alla stregua, ma non agli stessi livelli, di Alessandro Antinelli, sabato, durante la disastrosa prova dell'Italia di Prandelli contro la Russia. Nel momento più soporifero della partita, ancora sullo 0-0, il bell'Alessandro, inviato dal campo, provava col consenso dei telecronisti Gentili e Dossena ad affermare che l'atmosfera si stesse riscaldando, il pubblico concitando. Non era vero per niente, di certo non era vero in quel momento, però si sviluppa una certa comprensione, quasi tenerezza, nei confronti degli addetti ai lavori Raisport, perché la colpa dei disservizi non parte da loro, solo che loro, poi, peggiorano la situazione provando a farli passare come servizi nel tentativo di far leva sulla misericordia del telespettatore. Elemosina di consensi, quando dovrebbero meritarseli.

Eppure stavano per salvarsi, se Seppi avesse miracolosamente vinto si sarebbero trovati fra le mani un'occasione imperdibile. Almeno va il riconoscimento a loro e a Seppi di averci provato e il sostegno a non mollare. In Sara Errani risiedono le ultime speranze di un miracolo.

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