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Roberto Benigni in Rai costerebbe 5,8 milioni di euro

La cifra sborsata dalla Rai per la serata di Benigni sulla costituzione di dicembre sarebbe, prevedibilmente, da capogiro. Ci si chiede se con gli introiti pubblicitari l’azienda riuscirà a rientrare nelle spese e pare proprio di no.
A cura di Andrea Parrella
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Roberto Benigni ospite della trasmissione Rai ''Che Tempo che Fa''

Ecco un tipo di notizia che attira sempre l'attenzione, con un ritorno emotivo di sorpresa misto ad indignazione. Trattasi di compensi per prestazioni televisive, trattasi di Rai, trattasi di Roberto Benigni, una combinazione che richiama ad un certo clamore, qualunque sia la cifra, il programma e l'entità. Ci si può ricordare della polemica per il compenso a Sanremo 2011, il primo di Morandi, che si portò dietro il lascito di un'immensa polemica di stampo politico. Adesso, da un articolo di Carlo Tecce per Il Fatto, viene alla luce la somma che potrebbe essere corrisposta al comico toscano per la serata di dicembre che dedicherà alla costituzione. Prima di tutto, ciò che la Rai annuncia è la durata della serata, due ore, che sarà divisa in due tranche, così come accadde per l'appuntamento de Il Quinto dell'inferno, che andò in onda nel 2007 e che fece registrare più di dieci milioni di spettatori.

Quali sono i costi? – La somma totale per La più bella del mondo sarebbe di 5,8 milioni di euro per un pacchetto comprensivo appunto della serata, scenografia inclusa, girata a Cinecittà per una produzione Melampo (di proprietà del premio Oscar) e Arcobaleno 3 (di Lucio Presta, l'agente di Benigni). In questa somma totale, rientrano anche dodici puntate di Tutto Dante, già confezionate e pronte per la seconda serata di Rai2, dal costo di 300mila euro l'una circa. Un listino prezzi non troppo lontano da quello di cui siamo stati abituati a sentir parlare negli ultimi anni.

La Rai come li recupererà? – Chiaramente queste cifre non possono che generare polemica, specie in relazione ai tempi che corrono in Rai. Soprattutto, si crede che l'azienda, nonostante l'indubbio successo che riscuoterà in termini di share (preventivano o forse sperano in un 45%), non sarà in grado di recuperare, grazie al supporto della pubblicità, la cifra sborsata per le prestazioni di Benigni. In realtà c'è un retroscena che potrebbe motivare questa stessa scelta, andando oltre l'idea che in Rai si faccia un uso disinvolto e sconsiderato delle proprie risorse: ovvero che un appuntamento del genere, che cade nell'ultimo mese dell'anno, e cioè poco prima che cominci la campagna di sensibilizzazione al pagamento del canone, possa appunto stimolare la partecipazione popolare e dunque ridurre le perdite immense che la Rai registra ogni anno in questa voce di bilancio.

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