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Roberto Benigni entra in studio ma chiede a Fazio di farsi presentare da Filippa Lagerback

Dopo essere entrato in studio annunciato da Fabio Fazio, Roberto Benigni chiede di rientrare solo per essere presentato da Filippa Lagerback: “Ma io voglio essere presentato da Filippa, che è bellissima. Rientriamo, dai”. A riprova del fatto che l’annunciatrice storica di “Che Tempo che Fa”, nonostante lo spazio all’apparenza marginale, resta un personaggio chiave per le dinamiche del format.
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Il solito fiume in piena. Quando c'è Roberto Benigni finisce sempre nella maniera più imprevedibile possibile. A "Che Tempo che Fa" con Matteo Garrone per presentare "Pinocchio" dal 19 dicembre al cinema, il ‘piccolo diavolo' di Vergaio ha subito sparigliato le carte. Dopo essere entrato in studio annunciato da Fabio Fazio, chiede di rientrare solo per essere presentato da Filippa Lagerback: "Ma io voglio essere presentato da Filippa, che è bellissima. Rientriamo, dai". A riprova del fatto che l'annunciatrice storica di "Che Tempo che Fa", nonostante lo spazio all'apparenza marginale, è un personaggio chiave per le dinamiche del format.

L'intervista a Roberto Benigni e Matteo Garrone

L'intervista a Roberto Benigni e Matteo Garrone, rispettivamente attore e regista di "Pinocchio", si apre con una delle solite battute dell'attore: "Prima di tutto fammi dire la gioia e la felicità di essere qua, a Che Tempo che Fa. È la mia trasmissione preferita! Son venuto quasi 10 anni fa, me lo ricordo: stavi su Rai3, ora su Rai2, piano piano va a finire che ti mettono su Rai1". Il ruolo di Geppetto, per lui, è il coronamento di una carriera.

Quando mi ha proposto Geppetto, per me era il compimento di una cosa, un cerchio che si chiude, la perfezione. C'è solo un babbo più famoso di Geppetto che è San Giuseppe, che fa lo stesso lavoro, tutti e due hanno un figlio scalmanato che scappa di casa, ne fa di tutti i colori, muore e poi risorge.

Matteo Garrone nel presentare il film, spiega: "Un film quasi impossibile da fare. È un testo labirintico, fatto tante volte, e radicato nell'immaginario di tutti, devi trovare un modo per sorprendere di nuovo lo spettatore. Leggendo da grande il libro, mi sono accorto che c'erano molte parti che non ricordavo più, ho pensato di partire dalle origini". 

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