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Resident Evil su Netflix, polemiche per Albert Wesker “nero”: scelto l’attore Lance Reddick

Netflix ha pubblicato la prima foto ufficiale del cast di Resident Evil ed è subito polemica per la scelta di scritturare Lance Reddick (afroamericano) per il ruolo di Albert Wesker (caucasico, faccia da cyborg à la Blade Runner). Sui social attaccano e parlano di “black washing”. Ecco perché non è corretto vederla in questo modo.
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È stata diffusa la prima foto ufficiale del cast di "Resident Evil", l'attesissima serie tv Netflix basata sul popolare videogame Capcom che ha cambiato la storia dei survival horror. Tra gli attori annunciati ci sono Lance Reddick, Ella Balinska, Tamara Smart, Siena Agudong, Adeline Rudolph e Paola Nunez. Grandi polemiche sui social per la scelta da parte della produzione di rendere l'iconico personaggio di Albert Wesker (caucasico, biondo, faccia da cyborg à la Blade Runner) un personaggio di colore e non basta che a interpretarlo sia un grande attore come Lance Reddick.

Chi è il personaggio di Albert Wesker

Albert Wesker è comparso per la prima volta come un personaggio secondario all'interno di Resident Evil, diventando nel corso del tempo il principale antagonista dell'intera saga. È un mutante, uno dei "bambini Wesker", soggetti sperimentali sottoposti alle analisi e ai lavori di eugenetica di Ozwell E. Spencer al fine di creare una nuova razza di umani superiori. Nel 1998, anno del primo Resident Evil, Albert Wesker si inietta il Virus-T per sopravvivere agli attacchi del Tyrant, risvegliando capacità e poteri che erano latenti. Nella saga filmica è interpretato da attori differenti: Jason O'Mara e Shawn Roberts.

Perché non è un problema che Albert Wesker sia di colore

Polemica sterile, ovviamente. Nessuno, ad esempio, ha mai protestato che Milla Jovovich sia diventata la protagonista della serie filmica di Resident Evil, nonostante il suo personaggio – Alice – sia stato scritto e creato appositamente per i film e nella saga videoludica non c'è praticamente traccia, mai un riferimento né alcuna aggiunta in corsa. C'è chi ha parlato, erroneamente, di un'operazione di "black washing" da parte di Netflix. A parte il termine abbastanza ridicolo, l'opposto di "white washing" che è la pratica di trasformare in caucasico e occidentale qualsiasi personaggio di una differente etnia, nessuno può vietare una produzione di operare legittimamente le proprie scelte. È una polemica, per ripetermi e intenderci, che nessuno ha mai fatto quando è avvenuto il contrario, quando personaggi di colore, asiatici, di altre etnie, sono stati riprodotti come bianchi caucasici occidentali.

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