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Rai taglia stipendi di Clerici, Conti e colleghi: da aprile saranno sotto i 240 mila euro

A partire dall’aprile 2017, il tetto di 240 mila ero sarà imposto anche agli stipendi delle star Rai. La manovra interessa, tra gli altri, personaggi quali Carlo Conti, Flavio Insinna, Amadeus, Lucia Annunziata.
A cura di Stefania Rocco
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A partire dall’aprile del 2017, anche le star delle reti Rai vedranno applicato ai propri compensi il tetto massimo di 240 mila euro, previsto dalla nuova legge sull’editoria entrata in vigore nel 2016. Il consiglio d’amministrazione della Rai ha dato mandato al dg Antonio Campo Dall'Orto di applicare il limite massimo previsto dalla norma anche ai contratti di collaborazione e consulenza di natura artistica. La cifra riguarda il compenso annuo lordo ed è molto inferiore rispetto ai contratti che sono attualmente in essere per alcuni tra i personaggi più noti della televisione di stato. Interessa, tra gli altri, personaggi quali Fabio Fazio, Flavio Insinna, Antonella Clerici, Bruno Vespa, Massimo Giletti, Carlo Conti, Piero e Alberto Angela, Amadeus e Lucia Annunziata.

Si tratta di una decisione presa come atto cautelativo in attesa che si pronuncino il Ministero dell’Economia e quello per lo Sviluppo Economico.

I consiglieri Rai: “Abbiamo tentato di proteggere l’azienda”

I consiglieri Rai si dichiarano consapevoli del fatto che l’introduzione di un tetto massimo sugli stipendi, tra l’altro fissato a una cifra che potrebbe risultare relativamente esigua per alcuni degli artisti coinvolti – la lista degli stipendi d'oro in Rai – potrebbe favorire il passaggio di numerosi personaggi alle reti concorrenti:

Abbiamo tentato di proteggere l'azienda dalle pesanti ricadute che un'applicazione immediata del limite retributivo sulle collaborazioni artistiche avrebbe avuto.

Tale manovra potrebbe provocare ricadute “sull'intero equilibrio aziendale, sulla sua redditività e capacità di operare sul mercato”.

Si è deciso di procedere con l’introduzione del tetto perché i consiglieri temono adesso di dover pagare di tasca propria le differenze retributive legate ai supercompensi delle star. Ciò accadrebbe nel caso in cui la Corte dei conti dovesse contestare la mancata applicazione del tetto massimo di 240 mila euro.

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