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Rai senza presidente fino a settembre, il cda vota no alla presidenza di Laganà

Nella prima riunione del cda successiva al no della commissione di vigilanza alla presidenza di Foa, il consiglio ha votato contro la candidatura di Riccardo Laganà, consigliere eletto dai dipendenti, su proposta di Rita Borioni, in quota centrosinistra. Foa rinvia i lavori a dopo le vacanze, ma Usigrai e Federazione nazionale della stampa protestano: “Il cda della Rai ostaggio del governo”.
A cura di Andrea Parrella
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La questione della presidenza Rai continua a rimanere un tema aperto e promette di continuare ad esserlo nelle prossime settimane. Dopo il no della commissione di vigilanza della scorsa settimana alla presidenza di Marcello Foa, quest'oggi c'è stato il voto su Riccardo Laganà, consigliere eletto dai dipendenti dell'azienda. La sua candidatura è stata proposta da Rita Borioni, consigliere in quota centrosinistra, che ha tentato di spostare l'equilibrio politico, provando ad infilarsi nello spazio di incertezza aperto dal no a Foa della scorsa settimana, che ha fatto rumore soprattutto per gli effetti politici, segnando di fatto una spaccatura nel centrodestra tra Lega e Forza Italia, che si è rifiutata di votare a favore della nomina di Foa, contestando il metodo della scelta.

La proposta di Laganà presidente Rai

Anche il voto a Laganà, tuttavia, ha avuto come risultato un nulla di fatto. A votare in suo favore la sola consigliera Borioni, mentre hanno votato in modo contrario gli altri cinque consiglieri. Scelta che ha spinto Laganà e Borioni ad astenersi dal voto sugli altri temi all'ordine del giorno, ovvero il voto sugli highlights del calcio (acquisto del pacchetto di immagini salienti delle partite di Serie A) e sul  rinnovo del contratto di Un Posto al Sole, fiction in onda dal 1996. Argomenti certamente importanti, che non hanno tuttavia fatto cambiare ai due consiglieri. Laganà non si è espresso, mentre la Borioni ha commentato così: "Questa situazione non può perdurare, è uno stato di inerzia che non fa bene all’azienda".

Il voto slitta a settembre?

Di avviso contrario lo stesso Marcello Foa, che nonostante il no alla sua presidenza è rimasto nel cda col ruolo temporaneo di coordinatore, essendo il più anziano tra i consiglieri: "Noi abbiamo risposto a tutte le osservazioni della Commissione di Vigilanza e dal punto di vista legale e procedurale siamo perfettamente in linea con la bicamerale. Questo consiglio, vista anche la situazione inconsueta in cui si è venuto a trovare, è particolarmente scrupoloso nel rispettare norme e regolamenti”. Quindi Foa ha rinviato la questione a non prima della fine delle vacanze:

Il tema della presidenza verrà discusso dopo la pausa la estiva del Parlamento. Ci auguriamo che si possa trovare una soluzione in tempi rapidi nell’interesse dell’azienda. Questo è un sentimento condiviso nel consiglio. C’è stata una candidatura che è stata discussa ed è stata respinta, ma questo fa parte della normale dialettica del consiglio

Non sono mancate le critiche alla situazione da parte dei sindacati. Scrivono in una nota  Usigrai e Federazione nazionale della stampa: “Il cda della Rai ostaggio del governo. Ancora una volta i consiglieri si sono piegati al diktat governativo e non hanno nominato il presidente. Allo stesso modo, il no alla proposta di nominare Riccardo Laganà, consigliere eletto dai dipendenti, è la prova che l’obiettivo non è mettere l’azienda in condizione di operare, ma solo occuparla. Un comportamento che condanna la Rai all’immobilismo. E nei fatti a non poter operare, creando gravi danni all’azienda. Di certo ora il consiglio di amministrazione non può andare in vacanza. I consiglieri hanno il dovere di convocarsi in seduta permanente fino a che non si trova la maggioranza per un presidente di garanzia. La presunzione di Foa di continuare a svolgere un inesistente ruolo di coordinatore è un atto di arroganza e di prepotenza nei confronti di quanto votato e scritto dal Parlamento”.

Le parole di Di Maio sulla presidenza Rai

E se il premier Conte sospende il giudizio sulla questione, limitandosi a difendere Foa, nella giornata di ieri era stato il ministro del Lavoro e capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ad affrontare la questione, facendo intendere con chiarezza che quella della presidenza Rai sarebbe stata una questione da risolvere con un accordo tra le parti: "Per quanto mi riguarda il Cda è pienamente operativo. Bisogna eleggere il presidente della Rai, la legge dice che serve intesa tra i gruppi e fino a quando non c'è questa intesa non c'è un Presidente".

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