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Festival di Sanremo 2019

Quando Sanremo rischiò di saltare per la protesta dei cantanti in gara

L’edizione di Sanremo del 1972 fu segnata da una protesta dei cantanti in gara, che alla vigilia dell’inizio della manifestazione chiesero il rinvio del Festival e sostanziali modifiche al regolamento di gara. Alla testa della contestazione Claudio Villa, tra gli altri anche Gianni Morandi e Domenica Modugno. Molti di questi, alle prime ore del mattino del giorno di partenza della kermesse, si tirarono indietro, decidendo di partecipare.
A cura di Andrea Parrella
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Il Festival di Sanremo del 1972 va in scena dal 24 al 26 febbraio, ci sono Mike Bongiorno e Sylva Koscina alla conduzione, vince Nicola Di Bari con "I Giorni dell'Arcobaleno", trionfando a Sanremo per la seconda volta consecutiva dopo l'affermazione dell'anno precedente, in coppia con Nada. In gara ci sono canzoni come "Jesahel" e "Montagne Verdi" ed è l'anno in cui fa il suo esordio a Sanremo Gianni Morandi, che poi il Festival lo condurrà più di trent'anni dopo, per due edizioni consecutive.

Le grandi novità al Festival '72

Si tratta, inoltre, di un'edizione in cui viene applicato un fondamentale elemento d'innovazione al regolamento del Festival: da quest'anno ogni canzone verrà eseguita da un singolo interprete, anziché dalla coppia di artisti, caratteristica quest'ultima che aveva da sempre influito sulle dinamiche del Festival. È per forza di cose una svolta importante per la kermesse e il peso delle novità, a volte, genera malcontenti.

Il primo computer a Sanremo

Infatti quello del 1972 è un Sanremo che ha rischiato di passare alla storia come il primo Festival rinviato a poche ore dall'inizio. Il motivo? Una lunga protesta dei cantanti alla cui testa c'è Claudio Villa (fanno parte del gruppo anche lo stesso Morandi e Domenica Modugno tra gli altri) che accusano l'organizzazione di aver violato su diversi punti il regolamento del Festival. Il codice della 22esima edizione del Festival di Sanremo si rivela un'intricato e complicato sistema che prevede un voto proveniente da tre diversi gruppi di giurati, tra utenti telefonici, un fronte composto da varie comunità sociali (caserme, case di riposo etc.) e un'ultima compagine rappresentata dagli spettatori del casinò. A gestire l'enorme mole di voti di diversa provenienza è un calcolatore installato a Milano in grado di elaborare in pochissimo tempo le preferenze che confluiranno da ogni parte d'Italia.

La notte di protesta dei cantanti in gara

Il disappunto degli artisti ha come risultato una protesta che va avanti dalle 22 alle 7 del mattino del 24 febbraio, giorno di inizio della gara. La richiesta è quella di rielaborare il regolamento ideato dal direttore artistico Elio Gigante, quindi di rinviare la partenza del Festival. La protesta, tuttavia, scema con le prime ore del mattino, quando un consistente gruppo di cantanti si defila dal corpo della contestazione, decidendo di prendere parte alla gara.

L'altra protesta di Claudio Villa del 1982

La vena polemica si è poi confermata un tratto proverbiale del carattere di Claudio Villa, che altererà allo stesso modo la quiete del Festival dieci anni dopo, nel 1982, quando chiese insistentemente al patron del Festival Gianni Ravera di entrare a far parte della gara quando la categoria dei "big" era già satura. Di conseguenza Villa, dichiarando di non essere intimorito da nessuno, accettò di entrare a far parte del Gruppo A, che si sarebbe sottoposto al volere della giuria. Ma a dispetto dei pronostici, Villa fu eliminato. A quel punto il cantante decise di intraprendere una battaglia contro Ravera che lo portò ad avere nelle mani la possibilità di sospendere il Festival. Richiesta di sospensione che Villa ritirò in seguito ad una mediazione dei rappresentanti delle istituzioni locali. Insomma, il "reuccio" è sempre lui.

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