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Primi forfait degli artisti della Partita del cuore, Ramazzotti: “Non in campo con questa dirigenza”

Dopo il caso denunciato da Aurora Leone, vittima di sessismo durante la cena che ha preceduto la Partita del cuore, arrivano i primi forfait della Nazionale Cantanti. Eros Ramazzotti ha annunciato che non giocherà: “Non me la sento con questa dirigenza”. Pretendono pubbliche scuse anche Andro dei Negramaro, Shade e Alberto Cazzola dello Stato Sociale.
A cura di Stefania Rocco
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Dopo il caso denunciato da Aurora Leone, diventata suo malgrado vittima di sessismo durante la cena che ha preceduto la Partita del cuore, arrivano i primi forfait della Nazionale Cantanti. Eros Ramazzotti ha annunciato che non giocherà. “Non me la sento con questa dirigenza”, ha fatto sapere il cantante correggendo il tiro dopo il post di qualche ora fa che aveva bollato come “comportamento incauto” quello tenuto ai danni dell’attrice di The Jackal. Pretendono pubbliche scuse anche Andro dei Negramaro, Shade e Alberto Cazzola dello Stato Sociale.

Eros Ramazzotti: “Non giocherò con questa dirigenza”

Imboccando l’unica direzione possibile, Eros Ramazzotti torna su Instagram e fa sapere che non parteciperà alla Partita del Cuore prevista per questa sera. “Sono molto dispiaciuto per quello che è accaduto ieri sera tra Aurora di The Jackal e alcuni dirigenti della nazionale cantanti. Sono venuto a Torino per sostenere la Ricerca e supportare le persone fragili e mi trovo coinvolto in una situazione estremamente sgradevole”, ha scritto su Instagram, “Sono da sempre contro ad ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio. La nazionale cantanti nasce su altri presupposti e con l’ambizione di essere un modello positivo ma a queste condizioni , con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo. In attesa di chiarire l’accaduto nelle opportune sedi, farò la mia parte donando direttamente e personalmente alla fondazione Piem Ricerca sul Cancro di Candilo, guidata da Donna Allegra Agnelli”.

Andro dei Negramaro: “Testimone delle lacrime di Aurora”

Diversi altri artisti convocati per partecipare all’iniziativa benefica, hanno fatto manifestato solidarietà ad Aurora Leone decidendo di non scendere in campo. L’intento della raccolta fondi resta lodevole – e gli stessi Aurora Leone e Ciro Priello stanno incoraggiando le donazioni indipendentemente da quando accaduto – ma oggi più che mai è necessario un segnale chiaro e univoco che fissi un precedente e impedisca, in futuro, che si ripetano scene come quella della quale è stata vittima l’attrice di The Jackal. Ne è convinto Andrea Mariano, “Andro”, dei Nagramaro:

Ci conosciamo da un po’ di tempo, ci incontriamo saltuariamente in occasioni di lavoro ed è sempre piacevole il tempo trascorso con loro. Ero contentissimo di vederli questa sera insieme ad altri colleghi per una causa importantissima. Come tanti artisti, non ho assistito ai fatti accaduti per poter dare un giudizio univoco, ma sono stato testimone della rabbia di Ciro e delle lacrime di Aurora per un torto che non dovrebbe essere subito da nessuno, in nessun caso simile e in nessun’altra occasione. Spero vivamente che chi ha commesso questo grave errore sia pronto a prendersene le responsabilità e a fare le doverose scuse. Se ciò non dovesse accadere non mi sento nella condizione di partecipare all’incontro di domani”.

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Chi non parteciperà alla Partita del Cuore

Nemmeno Shade parteciperà alla Partita del Cuore dopo i fatti accaduti, a meno di una presa di posizione che per il momento non è ancora arrivata: “Ieri ho lavorato fino a tardi quindi non sono riuscito a partecipare alla cena con la squadra. Oggi cercherò di capire come sia stato possibile che accadesse una cosa così grave in un contesto come quello della Nazionale Cantanti. […] Attenderò chiarimenti e provvedimenti da parte della Nazionale Cantanti che sono certo arriveranno. Se non arrivassero, mi vedrò costretto a non scendere in campo stasera perché andrebbe contro i miei ideali”. Nemmeno Alberto Cazzola de Lo Stato Sociale parteciperà al match: “Come uomo di spettacolo e di sport non posso accettare di stare in un luogo dove il regolamento interno sia apertamente discriminatorio e sessista”.

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