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Povia e Vladimir Luxuria, è “omofobi” contro “sostenitori dei gay” a Ciao Darwin

Giuseppe Povia, l’antesignano di tutti i sovranisti, e Vladimir Luxuria, la prima transgender a entrare in politica, saranno i capisquadra del “Family Day” e del “Gay Pride” nella seconda puntata di “Ciao Darwin”. Ancora una volta, Paolo Bonolis riesce a spettacolarizzare uno dei contrasti più accesi del nostro tempo. La speranza è che non si cada nel cliché degli sberleffi gradassi degli uni contro gli eccessi estroversi degli altri.
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Da "Luca era gay" a "Vorrei avere il becco", quanto del successo di Povia è passato dalle mani di Paolo Bonolis. La chiamiamo stima? Lo chiamiamo sodalizio? Quello che sia, pare non si fermi. Come anticipano a Blogo, il cantante antesignano di tutti i sovranisti sarà ospite della seconda puntata di "Ciao Darwin – Terre Desolate" a fare da caposquadra alla compagine del Family Day, di cui è grande e storico sostenitore. Di contro, ci sarà Vladimir Luxuria a fare da caposquadra alla compagine del Gay Pride. L'appuntamento, imperdibile direi, è per venerdì 22 marzo.

Ciao Darwin mette in scena "omofobi" contro "omosessuali"

Perché, stringendo, ancora una volta Paolo Bonolis, come nello spot del programma in cui in una sconfinata distesa di "monnezza" scorge il futuro con Luca Laurenti, centra la questione e trova la chiave giocosa per mettere in scena due mondi che in realtà se ne danno di santa ragione fuori dall'arena televisiva. I sostenitori del Family Day, quelli che "non c'è nulla di male, ho tanti amici gay", quelli che "non ho nulla contro, ma…" che cosa sono, se non omofobi che hanno sempre dato addosso ai sostenitori del mondo LGBT? E allora mettiamola così: sarà un interessante esperimento, o forse sarà un'altra brutta pagina di tv, chi può dirlo. La speranza è che non si cada nel cliché degli sberleffi gradassi degli uni contro gli eccessi estroversi degli altri.

I trascorsi storici tra Povia e Luxuria

Tra Giuseppe Povia e Vladimir Luxuria, è cosa nota, non c'è mai stato grande feeling. I due si sono sempre lanciati delle frecciate a mezzo stampa e la Luxuria è stata tra le prime a muovere indignazione per la canzone "Luca era gay", presentata al Festival di Sanremo 2009 e arrivata seconda, proprio nell'anno in cui Paolo Bonolis era conduttore e direttore artistico. Quel testo fu addirittura in grado di vincere il Premio Mogol e Vladimir Luxuria accusò il conduttore e il cantante di aver favorito atteggiamenti omofobici: "A questo punto ad essere offesi non sono solo i gay, ma tutti gli italiani, che con le loro orecchie hanno potuto valutare il livello della canzone di Povia". Nel 2014, Giuseppe Povia parlò ancora di Luxuria al Corriere della Calabria: "Luxuria non ci crede ma a me sta simpatico da morire. Mi piace il suo spirito combattente anche se tutti quanti dovremmo dedicare più tempo a noi stessi. Mi immagino Luxy sotto la doccia che canta “Luca era gay” di nascosto e pensa a me". Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e venerdì sera avranno modo di spettacolarizzare questo storico astio. In questo spazio, in questo segmento che tutto trasforma in show, Paolo Bonolis è l'assoluto maestro.

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