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Pippo Franco: “L’amore vero? Mio padre e mia madre che si baciano”

Lo storico attore romano, 78 primavere compiute lo scorso settembre, è un simbolo assoluto della comicità italiana. Ospite a “Vieni da me” racconta della storia di suo padre, conosciuto quando aveva sei anni perché reduce dalla Seconda Guerra Mondiale, e fa il punto sulla sua straordinaria carriera.
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Mercoledì 23 gennaio 2019, un altro appuntamento con la cassettiera di "Vieni da me". Questa volta, nel salottino di Caterina Balivo, c'è Pippo Franco, lo storico attore del Bagaglino. Romano, classe 1940, 78 primavere compiute lo scorso settembre, Pippo Franco è un simbolo della comicità italiana, attraversando 50 anni di storia e attività artistica. Nasce come umorista demenziale, tra canzoni che all'epoca riscuotevano molto successo perché mettevano in luce le differenze tra la sua generazione e quella dei genitori del tempo. Oggi ha raccontato la sua vita, senza nascondere le lacrime.

La storia dei genitori di Pippo Franco

Pippo Franco ha conosciuto suo padre quando aveva sei anni. Aveva partecipato infatti alla Seconda Guerra Mondiale ed era stato fatto prigionieri dagli inglesi. Morirà pochi mesi dopo il suo ritorno. Lui però cresce con una immagine d'amore, quella del bacio tra suo padre e sua madre:

Davanti ai miei occhi ho ancora un’immagine: mia madre e mio padre che si baciavano. Loro non si accorsero della mia presenza e quella, per me, è stata la prima immagine dell’amore. Senza di lui non avrei avuto i miei figli e per l’assenza di mio padre ho sempre seguito il mio istinto. Se non avessi seguito il mio sesto senso, oggi non sarei qui.

Il Bagaglino, come è cambiata la carriera

Cinema, teatro e musica. La carriera di Pippo Franco è quella di un istrionico tuttofare della risata. Per quanto concerne la televisione, però, non si può non menzionare il successo ottenuto con la compagnia "Il Bagaglino", per la quale sono passati veri e propri gioielli della comicità e dello spettacolo: Loretta Goggi, Gabriella Ferri, Leo Gullotta. Tra i rapporti idilliaci avuti in carriera, quello con il regista Pier Francesco Pingitore.

Ricordiamo i grandi maestri che non ci sono più come Manfredi, Tozzi, Gassmann, Lionello, Ferri e tutti quelli con cui ho avuto il piacere di lavorare. Riguardo il Bagaglino, in quattro giorni dovevamo imparare un copione. Con il programma abbiamo presentato in modo diverso i politici che sono riusciti a vedersi anche in modo diverso. Pingitore? La mia storia dipende da lui e la sua storia dipende da me. Lui la pensava come me e io la pensavo come lui. È come se lui fosse me e io fossi lui.

Con Pier Francesco Pingitore, Pippo Baudo firma anche le sue principali esperienze al cinema: "Attenti a quei P2", "Nerone", "Scherzi da prete", "Tutti a squola", "L'imbranato", "Ciao marziano", "Sfrattato cerca casa equo canone", "Il casinista", "Il tifoso, l'arbitro e il calciatore".

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