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Piero Angela: “I social sono solo pettegolezzi, così Internet non serve a niente”

Una bella lezione da parte del conduttore e divulgatore televisivo, che in occasione dei 50 anni dal primo collegamento Internet ha detto la sua sul web e sui social network: “Non li uso, non chatto. La rete ha molti aspetti negativi, ma potrebbe essere uno strumento straordinario per far crescere il nostro Paese”.
A cura di Valeria Morini
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L'importanza di Internet spiegata da Piero Angela, 90 anni compiuti (ne farà 91 il prossimo 22 dicembre) e una lucidità più moderna e brillante, in merito alla nuove tecnologie, di tanti 20-30enni. Intervenuto all'evento #internet50 organizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche per festeggiare il primo collegamento internet (avvenuto negli Stati Uniti il 29 ottobre 1969), il conduttore e divulgatore è stato intervistato da Rai News e ha detto la sua opinione in merito al web e ai social. Che, a suo dire, "sono solo pettegolezzi". Ma guai a non capire l'enorme potenziale della rete.

Internet come strumento per far crescere l'Italia

Da quel lontano 1969 (che è anche l'anno del primo allunaggio, su cui Angela e il figlio Alberto hanno regalato uno speciale tv) "Il mondo è cambiato e siamo cambiati noi", dice Angela, "ma Internet potrebbe essere uno strumento straordinario. Se uno va a vedere solo i social, che sono soltanto pettegolezzi, Internet non serve a niente. Il meccanismo stesso della pubblicità, che paga quelli che lavorano per Internet, fa sì che, come per le televisioni, si arrivi a uno "spezzatino" che non è quello più desiderabile. Bisognerebbe inventarsi qualcosa, perché Internet potrebbe essere uno strumento per far crescere il nostro Paese che è molto in ritardo su queste nuove tecnologie".

Perché Piero Angela non usa i social

"Internet è nata senza che la gente se ne accorgesse, come l'elettricità". E spesso viene usata in modo sbagliato. Angela ammette di utilizzare poco il web: "In realtà io frequento poco Internet, non ho i social, non chatto. Navigo su un'altra tastiera che è quella del pianoforte, che mi interessa molto di più. C'è una pagina Facebook dedicata a me, "Piero Angela noi ti obbediamo"? Non leggo quello che scrivono, ho un po' paura". La rete, in compenso, avvicina la sua televisione divulgativa al pubblico più giovane:

Ci sono tanti giovani che vedono non tanto me quanto Superquark come un aggancio importante per il loro tempo, per capire meglio certe cose. La televisione la vedono i vecchi, ma anche i giovani perché molti programmi vanno anche su Internet. Mi hanno detto che c'è un cartone animato di Bruno Bozzetto che avevamo fatto insieme, "Quanti sono i nostri antenati?", che ha 3 milioni di visualizzazioni.

E sembra che, in tempi in cui la Rai punta sul digitale e sullo streaming, anche i programmi di Piero Angela vivranno in modo significativo su Internet. Ne sapremo qualcosa di più prossimamente: "C'è un progetto per andare sulla rete. Con tutte le contraddizioni di questo mezzo, che ha aspetti positivi, ma molti negativi".

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