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Pierluigi Diaco abbandona i social: “Vi aspetto in strada, dove è possibile parlare e guardarsi”

Dopo le polemiche di queste settimane e il battibecco social delle scorse ore con Mario Adinolfi, il conduttore di Io e Te annuncia la decisione di voler abbandonare le piattaforme social: “la mia avversione culturale alla “dittatura” social ha raggiunto il punto di non ritorno”. Quindi precisa: “Lascio Instagram e Facebook, sarò solo su Twitter qualora ve ne fosse bisogno”.
A cura di Andrea Parrella
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Da un po' di tempo non passa giorno senza che Pierluigi Diaco faccia notizia. Il conduttore di Io e te, da settimane al centro di polemiche per alcuni suoi atteggiamenti poco garbati nei confronti degli ospiti in studio durante la trasmissione del pomeriggio di Rai1 (per i quali si è scusato), ha annunciato la sua intenzione di lasciare i social network, o meglio Facebook e Instagram, decidendo di rimanere solo su Twitter.

"Ci ho pensato molto – scrive – la mia avversione culturale alla "dittatura" social ha raggiunto il punto di non ritorno. Sono convinto che prima o poi l'essere umano si renderà conto di essersi trasformato in un profilo, in un account, in un surrogato. Voglio dare l'esempio: sottrarmi a tutto questo per ricominciare, insieme a chi vorrà, a guardare negli occhi le persone senza le assillanti ingerenze di notifiche, suoni e alert. Tra tre giorni non avrò più alcun profilo social su Facebook e Instagram: cancellerò ogni traccia. Vi aspetto per la strada, dove è possibile parlare e guardarsi". Il conduttore ha quindi sottolineato che manterrà attivo solo l'account Twitter per usarlo qualora ve ne fosse bisogno.

Twitter, appunto, dove poche ore fa lo stesso Diaco aveva pubblicato uno screen di un messaggio inviato da Mario Adinolfi a un suo collaboratore, in cui chiedeva un'ospitata a Io e Te dopo aver attaccato pesantemente la trasmissione nei giorni scorsi. "Ecco l’ipocrisia con la I maiuscola – le parole di Diaco per accompagnare l'immagine – Mario Adinolfi scrive al coautore di Io e Te Maurizio Gianotti per auto invitarsi in trasmissione a promuovere il suo libro. Dopo aver scritto peste e corna su di me. Faccia da…". La risposta di Adinolfi era arrivata, puntuale: "Non ho scritto “peste e corna”. Ho scritto che a Rai1 c’è un’occupazione gay nelle conduzioni. Ho scritto che la tua trasmissione è brutta e in crisi di ascolti. Un confronto ti avrebbe dato una mano a risollevarli. Maurizio è un amico e mi spiace tu lo stia mettendo in imbarazzo". 

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