Pezzi Unici, parla Moisè Curia interprete di Elia: “Per anni sono stato un artista di strada”
Protagonista della nuova fiction di Rai1, Pezzi Unici, dove veste i panni di Elia, Moisè Curia non è estraneo alla televisione dal momento che già ha ricoperto diversi ruoli, in fiction di successo come Braccialetti Rossi, o come il film firmato Rai Cinema "Enrico Piaggio-Un sogno italiano". In una lunga intervista rilasciata a RadioCorriereTv il giovane attore si è fatto conoscere un po'.
Il ruolo di Elia in Pezzi Unici
Nato nel 1991 a Rossano, un piccolo paese della Calabria, Moisè ha sempre avuto la passione per la recitazione che, appena gli è stato possibile, è diventata il vero e proprio fulcro della sua vita. Dopo aver interpretato dei ruoli intensi, sebbene non fossero da protagonista, arriva l'occasione di Pezzi Unici, la fiction con Sergio Castellitto in onda la domenica in prima serata, arrivato già alla sua terza puntata, nella quale si è cimentato nel ruolo di Elia, un giovane musicista che non ha retto il successo della sua band ed ha affossato la sua carriera, imbattendosi nel mondo della droga. Il giovane attore racconta di come il carattere di questo personaggio rievochi alcuni tratti della sua personalità, sebbene abbiano avuto trascorsi diversi:
Abbiamo due percorsi di vita simili, ma diversi. Elia viene dalla droga, dal successo da musicista che non ha saputo reggere. Io invece provengo dalla strada, ho fatto il busker per molto tempo, da lì il centro sperimentale e poi sono arrivati i film. Penso e spero di avergli dato umanità che è ciò che veramente conta, al di là di quanto un attore possa essere stratosferico, bravo. Ad arrivare allo spettatore è l’umanità dei personaggi, qualcuno in cui rivedersi, a cui affezionarsi. Quello di Elia è un ruolo stupendo ma complesso. Appena lessi il copione ne parlai subito con Cinzia TH Torrini e cominciai a confrontarmi con lei sull’idea che avevo di Elia. C’è stato un lavoro intenso, nelle prove e sul set.
L'esperienza come artista di strada
Moisè Curia è stato quindi un busker, quello che in gergo si direbbe "un'artista di strada" e questa esperienza ha completamente cambiato il suo modo di rapportarsi all'arte e all'interpretazione di ogni ruolo, gli ha insegnato la capacità di adattarsi e di esplorare fino in fondo tutto ciò che lo circonda, oltre che affrontare con più coraggio ogni sfida. Lo racconta con molto entusiasmo lui stesso:
La cosa più bella era l’idea di libertà che avevo. Ero libero da qualsiasi schema, da qualsiasi persona o cosa, ero libero di fare tutto ciò che volevo perché non avevo nessuno che mi potesse dire dove, come e quando, poi però in qualche maniera arrivava la notte. Quando tutti si rifugiavano nelle loro case io iniziavo a tentennare perché non avevo il mio posto, il mio tetto. Da lì ho sempre cercato qualcosa che mi potesse far andare avanti e uscire da quella situazione. La strada non ti può dare quasi nulla, ma quello che sicuramente ti lascia è la fame, la voglia di andare da qualche parte.
Come si descrive Moisè Curia
Eppure, nonostante queste esperienze passate fuori dal comune, Moisè è piuttosto riservato e introspettivo, ma cedendo al 28enne le parole che possano descriverlo meglio, affinché il pubblico possa farsi un'idea di questo talento emergente, si descrive così: "Sono caparbio, purtroppo e per fortuna. Sono anche molto diretto, Alcuni dicono che sono enigmatico, che forse è l’aggettivo che mi descrive meglio".