Patrizia Mirigliani difende il regolamento di Miss Italia
A pochi giorni dalle finali in onda su Raiuno il 18 e il 19 settembre la patron del concorso Patrizia Mirigliani scende in campo per difende a spada tratta il regolamento di Miss Italia contro tutti quelli che l'hanno criticato perchè obsoleto e hanno reclamato un aggiornamento per essere al passo con i tempi.
L'articolo che ha suscitato maggiori attenzioni – e polemiche – non può essere che il numero 8 che è costato l'eliminazione a tre aspiranti al titolo: Alice Bellotto, Raffaella Modugno e Tiziana Piergianni.
In un'intervista al Corriere, Patrizia Mirigliani ha così difeso il regolamento di Miss Italia:
L’articolo 8 è nel regolamento di Miss Italia da circa 50 anni e non si tocca, perché vado avanti sulla strada tracciata da mio padre che ha promosso il concetto della “ragazza della porta accanto”. È grazie all’articolo 8 che “un” concorso di bellezza è diventato “il” concorso di bellezza, sancendo non solo l’importanza della bellezza, ma anche quella dell’etica.
Sostenitori delle miss eliminate, telespettatori e addetti ai lavori hanno da più parti polemizzato sul falso moralismo che sembra dominare a Miss Italia 2011, che appena lo scorso anno aveva fatto sfilare le tre finaliste in sexy lingerie; le tre miss eliminate dal concorso per foto "osè" hanno invece più volte sottolineato che non si trattava di foto scandalose, soprattutto se contestualizzate ai tempi in cui viviamo, in particolar modo ha fatto sentire la sua voce la prima eliminata, Alice Bellotto, ospite di Mara Venier e Marco Liorni a La vita in diretta che si è occupata dell'argomento.
Il nudo artistico delle tre miss eliminate
Siamo di fronte a dei nudi artistici? Tante volte abbiamo sentito etichettare con questo termine calendari e foto di molte donne dello spettacolo, senza distinzione tra personaggi già affermati e ragazze in cerca di successo. Patrizia Mirigliani sul tema si è dichiarata "intellettualmente incuriosita"
Prometto di approfondire, ove mai esistesse, il confine labile tra il nudo “artistico” e quello “commerciale”, in modo da spiegarlo alle future miss e tutelarle da un uso inappropriato del nudo […] ma l’articolo 8 resta perché da’ la dignità al nostro concorso e non legalizzeremo mai ciò che è contraria alla nostra ideologia, solo perché qualcuno ci dice che il mondo è cambiato.
