Paolo Brosio smentisce Aurora Leone e difende Pecchini: “Uomo di sani valori cristiani”
A poche ore dalla Partita del Cuore continua a tenere bancola vicenda Aurora Leone. Dopo il caos generato dalla vicenda, che ha spinto molti cantanti a disertare l'evento (tra questi Eros Ramazzotti, Briga, Shade e Alberto Urso), arriva la testimonianza di Paolo Brosio, che ha collaborato alla Partita del Cuore per un evento collaterale e ha parlato alla Stampa dopo un colloquio con Gian Luca Pecchini, il dirigente dimissionarioprotagonista delle assurde frasi pronunciate nei confronti di Aurora Leone. "Trovo assurdo quello che è successo a Pecchini – ha detto Brosio – è un colossale fraintendimento". Il conduttore televisivo ha difeso così il dirigente:
Sono amico di Pecchini da 40 anni, è una persona perbene e ha dei sani valori cristiani, è educato ed è un vero galantuomo. Non si permetterebbe mai di insultare una donna. Non si può fare scoppiare un caso del genere mettendo un uomo alla gogna per nulla.
La ricostruzione di Paolo Brosio
Brosio smentisce quindi la versione di Leone e di Ciro Priello, altro componente dei The Jackal presente lì con lei, ricostruendo la dinamica dei fatti dopo una conversazione avuta con Pecchini: "Aurora Leone dice che lui le avrebbe detto: ‘Tu sei donna e non puoi stare qui', ma io ho parlato con lui e si tratta di un equivoco totale. Non poteva stare lì non in quanto donna ma perché lei non era stata convocata nella Nazionale Cantanti e lei si era seduta nel tavolo della Nazionale Cantanti". E quindi Brosio ha aggiunto, in difesa di Pecchini: "Non è giusto mettere una Croce su una persona che non ha mai offeso nessuno […] porta avanti la Nazionale cantanti da 40 anni aiutando tutte le categorie, umane, sociali e religiose".
L'attacco al Ddl Zan
Con un volo pindarico alquanto precario Brosio lega quindi la vicenda Leone al Ddl Zan, che in effetti nulla ha a che fare con quanto sarebbe accaduto alla Partita del Cuore, per manifestare la sua contrarietà al tema tanto dibattuto: "Ormai basta che uno si alzi la mattina e denuncia qualcosa che tu passi per infame e vieni denunciato. Per questo io sono contro il Ddl Zan, è talmente generico che rischi che qualsiasi cosa dici vieni denunciato penalmente. Allora a questo punto va messo un bavaglio su tutto".