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“Notti sul Ghiaccio” flop, la Rai prenda esempio da Italia’s Got Talent

Rispettare i propri abbonati è un atto dovuto per il servizio pubblico, con “Notti sul ghiaccio”, impalpabile dal punto di vista dei contenuti e con una durata indecente, la Rai non lo sta facendo. Si prenda esempio da Sky e dal grande lavoro fatto con Italia’s Got Talent.
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"Ma che ore sono?" – ha chiesto ad un certo punto uno spaesato Emanuele Filiberto, arrivato alla finalissima con Giorgio Rocca di "Notti sul Ghiaccio". Mai prima di allora, il pubblico si sarebbe immaginato di riuscire ad entrare così tanto in empatia con il discendente della Famiglia Savoia. Il povero Emanuele Filiberto forse non ha immaginato di raccogliere in quella domanda un malcontento che ha iniziato a serpeggiare tra i social e le poltrone di casa, con i telespettatori maltrattati da una durata becera, indecente, manco fossimo a tutti a guardare il Festival di Sanremo. Ed invece lo show del sabato sera Rai a cui gli spettatori stavano assistendo era solo "Notti sul ghiaccio".

Uno show praticamente impalpabile, che mai ha fatto presa sul pubblico di casa. I dati di ascolto parlano chiaro e la Rai ha l'obbligo di guardarli e valutarli per quelli che sono: la versione "invernale" di Ballando con le stelle è stato un flop di proporzioni mastodontiche. Autoreferenziale, povero di veri momenti di spettacolo e con un cast di giudici lontanissimo da quello di livello dello show principale, la terza edizione di "Notti sul Ghiaccio" chiude con un flop incredibile: solo 2.784.000 gli stoici spettatori che sono rimasti in piedi fino alla fine per vedere la vittoria di Giorgio Rocca, per uno share del 14% ed una media generale che non ha mai soddisfatto: 2.978.000 per uno share del 14.16%. Ci si aspetta un po' di più, anzi possiamo serenamente dire questi risultati per il sabato sera di Rai Uno sono da considerarsi come un vero e proprio fallimento.

Ed il pensiero va inevitabilmente al grande esempio che ci sta fornendo Sky, con il grande successo della nuova versione di "Italia's Got Talent". Il format che vede Claudio Bisio, Frank Matano, Nina Zilli e Luciana Littizzetto tra i giudici, è stato completamente rinnovato e dotato di un montaggio incalzante, marchio di fabbrica di ogni produzione Sky, ma soprattutto è stato ridotto ad una durata finalmente "umana": 90 minuti. Ed in effetti un programma che termina alle 22.45 è un miraggio per la televisione generalista. A prescindere dalle esigenze di piazzare blocchi pubblicitari, il campanello di allarme dovrebbe suonare forte a Viale Mazzini, perché così si manca di rispetto ai propri abbonati. Dovrebbe essere un atto dovuto per chi fa servizio pubblico, rispettare il telespettatore. Il trucco? Non risiede nel sostituire volti e format, ma cambiare completamente mentalità.

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