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No agli spot sul gioco d’azzardo durante i Mondiali, se ne discute in Parlamento

I deputati Pd presentano un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo e della Salute sugli spot Rai sul gioco d’azzardo durante i Mondiali: “Molto grave che la tv pubblica li trasmetta”
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È ormai consuetudine di questi Mondiali Rai, e non è in questa sede fare manicheismo e stabilire quale sia il verso giusto e quello sbagliato, guardare spot sul gioco d'azzardo direttamente riferiti alle partite che, da lì a poco, verranno trasmesse dalla tv di Stato con, nel dettaglio, le quote in tempo reale e l'invito a giocare anche da smartphone, seppur "responsabilmente". Un invito che non è stato accolto da tutti così a braccia aperte, anzi tutto è finito in Parlamento grazie ad un'interrogazione presentata al ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzi, da parte dei deputati del Partito Democratico Colomba Mongiello, Nicodemo Olivierio e Michele Anzaldi.

È noto che le partite di calcio, specialmente quelle della nazionale italiana durante i Mondiali sono seguite da minori e da persone socialmente più fragili e più vulnerabili di fronte agli spot che invitano al gioco d'azzardo.  Se si tiene conto delle pesanti conseguenze economiche e sanitarie della ludopatia, risulta molto grave che le televisione pubblica trasmetta spot del genere, per giunta durante appuntamenti sportivi seguiti da milioni di telespettatori.

All'interrogazione dei parlamentari, si aggiunge anche una petizione per la raccolta firme sulla piattaforma Change.org, organizzata da un altro deputato Pd, Lorenzo Basso. Nei prossimi giorni verrà valutata la possibilità di limitare la messa in onda di pubblicità diretta o indiretta al gioco d'azzardo sulla tv di Stato, mentre su twitter in tanti esprimono il loro sdegno e dissenso. Tra questi anche tweet eccellenti come quelli di Luca Barbareschi del consigliere Beppe Pagani.

La polemica sugli spot sul gioco d'azzardo arriva ad una settimana di distanza da quello che ha fatto arrabbiare l'arcidiocesi di Rio de Janeiro, dove per pubblicizzare i Mondiali è stato inserita al Cristo Redentore una maglia azzurra numero 10 in digitale.

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