Niente “Ama Ter”, Amadeus saluta il Festival
Amadeus non lascia margini di ambiguità: “Non ci sarà l’Ama Ter, lo abbiamo già deciso io e Fiorello, ci abbiamo scherzato. Se un giorno la Rai vorrà ancora affidarci il festival, magari prima dei 70 anni, sarà una grandissima gioia. Ma il terzo di seguito non ci sarà”. Insomma più che un addio, un arrivederci. Come spiega il conduttore, infatti, “Sanremo per me è un evento, parte da un’idea e poi si realizza, non può essere routine”.
Ama-Fiore, un evergreen perfetto per il Festival dei Fiori
Amadeus e Fiorello è una coppia che funziona sullo schermo perché abbina grande professionalità a grande umanità. Il gioco sta tutto nel non nascondere, ma anzi nel giocare proprio sulla loro grande amicizia, che sul palco si trasforma in energia, simpatia, capacità di improvvisare, mettersi in gioco, prendersi in giro e stupire. Un duo di rara simpatia e complicità che sarà difficile da replicare, almeno con queste stesse qualità. Anche nell’ultima serata non sono mancati i siparietti con Amadeus divertita spalla del centravanti Fiorello, come nello “sketch” sulle recite scolastiche.
L’anatema di Fiorello
Fiorello non poteva non cogliere l’occasione per scherzare subito in apertura sull’arrivederci di Amadeus (e quindi del suo) al Festival, lanciando il suo personalissimo anatema: “Voglio fare un ‘in bocca al lupo’ a chi verrà dopo di noi. Vi auguro la platea dell’Ariston piena, pubblico dappertutto, ovunque, anche in mezzo all’orchestra, una moltitudine di ospiti internazionali, la folla fuori dal teatro. Deve essere un Festival pieno di gente. Ma deve andare malissimo… Ma se ci sarà il pubblico, vuol dire che le cose sono andate benissimo”.