28 CONDIVISIONI

“Nel Nome del Popolo Italiano”, la terza puntata dedicata a Marco Biagi

Il nuovo appuntamento del docu-film di Rai1 è incentrato sulla figura del giuslavorista bolognese, padre dell’omonima Riforma del mercato del lavoro assassinato dalle Nuove Brigate Rosse nel 2002. Nei panni di attore-narratore, Massimo Poggio.
A cura di Valeria Morini
28 CONDIVISIONI
Immagine

Il terzo appuntamento di "Nel Nome del Popolo Italiano", in onda su Rai1 mercoledì 6 settembre alle 24.10, sarà incentrato sulla figura di Marco Biagi. Il docu-film, che unisce il linguaggio classico del documentario alla narrazione drammaturgica e alla riflessione giornalistica, indagherà la vita del giuslavorista bolognese, padre dell’omonima Riforma del mercato del lavoro assassinato dalle Nuove Brigate Rosse nel 2002, dopo aver esplorato nelle precedenti puntate le figure di Vittorio Occorsio e di Piersanti Mattarella e in attesa dell'episodio finale su Natale de Grazia. Il protagonista chiamato a ricostruire la vicenda Biagi come attore-narratore è Massimo Poggio, per la regia di Gianfranco Giagni.

Marco Biagi, la riforma sul lavoro e l'assassinio

Laureato in giurisprudenza e docente di diritto del lavoro in diverse università italiane, Biagi fonda nel 1991 il Centro Studi Internazionali e Comparati presso l'ateneo di Modena e Reggio Emilia e nel 1993 è nominato Membro della Commissione ministeriale di esperti per la riforma della normativa sull'orario di lavoro. Nel 1995 diviene Consigliere del Ministro del lavoro Tiziano Treu (incarico che ripeterà nel 1998 per il nuovo Ministro Antonio Bassolino), mentre nel 1997 è nominato Consigliere del Presidente del Consiglio Romano Prodi. Nel 2000, quando collabora con il comune di Milano per lo sperimentale Patto Milano Lavoro, in seguito ad alcune minacce di morte gli viene assegnata una scorta, poi revocata alla fine del 2001 e mai riassegnata nonostante le cinque lettere inviate a membri delle istituzioni in cui si dice preoccupato per la sua vita.

Nel 2001 è consulente del Ministro del Welfare Roberto Maroni per l'elaborazione delle riforma del mercato del lavoro. La sera del 19 marzo 2002, rincasa come ogni sera in bicicletta dalla stazione di Bologna alla sua abitazione di via Valdonica: un commando delle Nuove Brigate Rosse lo uccide colpendolo sei volte di fronte al portone di casa. La rivendicazione viene inviata quella notte a diverse agenzie e quotidiani e nel 2007 saranno condannati in via definitiva per il delitto i brigatisti Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma, Diana Blefari Melazzi e Simone Boccaccini. La riforma promossa da Biagi viene emanata poco dopo dal secondo governo Berlusconi (è la legge 14 febbraio 2003) ed è stata oggetto di dibattiti e controversie: secondo tale decreto, il potere organizzativo e direttivo dell'azienda spetta esclusivamente al datore di lavoro e non può essere sottoposto a giudizio di merito dalla magistratura del lavoro, promuovendo così la diffusione di contratti di lavoro flessibili. A Biagi è stata intitolata la facoltà di economia dell'Università di Modena e Reggio Emilia.

Biagi raccontato da Poggio in "Nel Nome del Popolo Italiano"

Massimo Poggio
Massimo Poggio

Senza giudizi di carattere politico, la puntata di "Nel Nome del Popolo Italiano" indagherà la vita di Biagi come uomo e docente universitario chiamato dalle istituzioni a fornire la propria consulenza sul tema del lavoro. Vedremo Poggio partecipare alla biciclettata annuale in onore del giuslavorista e visitare i luoghi di Bologna da lui percorsi abitualmente. Inoltre, incontrerà alcuni colleghi della Fondazione Marco Biagi di Modena e non mancheranno testimonianze importanti dal mondo della politica, delle istituzioni, della stampa e dell’università: tra loro Tiziano Treu, Maurizio Sacconi, Lamberto Giannini, Antonio Marotta, Maurizio Landini, Guido Gentili, Giovanni Bianconi e Yasuo Suwa.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views