Fake news sulla morte di Nadia Toffa, lei ci ride su: “Incredibile, Twitter funziona anche dall’aldilà”
Nadia Toffa prende con ironia le fake news relative alla sua morte che nelle scorse ore avevano iniziato a circolare sui vari social network. Con un tweet sintetico, ma ironico, la conduttrice e inviata de Le Iene ha risposto così al cattivo gusto di chi ha tentato di approfittare delle sue condizioni di salute:
Ragazzi incredibile! Questa sì che è una notizia! Twitter funziona anche dall'aldilà
Da mesi, oramai, l'interesse per le condizioni di salute di Nadia Toffa è febbrile. Il malore a fine 2017, il lungo silenzio e poi la confessione in diretta a Le Iene – "ho avuto un cancro" – hanno generato quella che non si fa fatica a definire una morbosa attenzione per gli sviluppi dello stato di salute di Nadia Toffa, che in qualche modo ha condizionato l'intera stagione de Le Iene. Nelle ultime settimane, inoltre, su consiglio dei medici la Toffa era stata costretta ad una assenza forzata dal programma, cui era seguito un silenzio per molti preoccupante, interrotto solo da una telefonata in diretta per un saluto ai telespettatori dello show di Italia 1.
Questo ritorno su Twitter, quindi, non è solo una forma ironica di esorcizzazione della morte, ma rappresenta anche la rottura di questo silenzio social che proseguiva da un paio di settimane. Nelle scorse ore era arrivata la notizia della consegna del premio Marco Luchetta per il giornalismo e in particolare per il servizio, realizzato con Marco Fubini, sulla prostituzione minorile nella periferia degradata di Bari. A ritirare il premio il solo Marco Fubini, che ha tuttavia letto un messaggio di ringraziamento a nome della collega, assente per ovvie ragioni:
Il pensiero va a tutti quei bambini che sono costretti a subire abusi e che non hanno nemmeno la forza di gridare aiuto, e sono ancora tanti, troppi che hanno bisogno di essere salvati, e ogni violenza che subiscono è un pugno nello stomaco a tutti noi. L'inchiesta sul giro di prostituzione minorile vicino allo stadio San Nicola di Bari è una di quelle inchieste che ti scuote l'anima. Sei sbattuto senza filtri di fronte alla peggiore miseria umana. Eravamo partiti con l'obiettivo di porre fine a questo schifo. In passato ci siamo già occuparti di inchieste simili, ma fatti di questa gravità eravamo abituati a vederli in posti lontani da noi, paesi in via di sviluppo dove purtroppo la tratta dei bambini è quasi alla luce del sole. Ma mai avrei pensato di vedere quello che ho visto in pieno giorno in una delle città più belle ed evolute d'Italia. Nei mesi successivi, fino a poche ore fa, le indagini delle forze dell'ordine hanno portato all'arresto di molte persone cosiddette ‘per benè con l'accusa di pedofilia. Una vergogna che andava fermata e così è stato.