Nadia Toffa e gli inizi a Le Iene: “Che nostalgia ma non mi accontento, voglio crescere ancora”
Nadia Toffa ha pubblicato uno scatto che ci riporta ai suoi inizi de "Le Iene". La giornalista e conduttrice ha lavorato per la prima volta nel programma di Italia 1 nel 2009, si è fatta amare ed apprezzare per una serie di servizi che hanno occupato l'agenda mediatica italiana: dalle truffe alle farmacie ai danni del servizio sanitario nazionale fino allo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania e il tasso di tumori crescente nel "triangolo della morte" tra Napoli e Caserta.
Le parole di Nadia Toffa
Dopo quasi dieci anni in onda con "Le Iene", nonostante stia lottando contro un tumore, Nadia Toffa non si accontenta e continua a lavorare. Su Instagram ricorda i primi anni ma spiega anche di avere abbastanza forza per continuare a crescere e vivere fino in fondo questo mestiere.
Buongiorno bella gente Tempi antichi! Che nostalgia canaglia! Bei ricordi dell’inizio alle iene. Una pischella smarrita ma agguerrita già allora. Che fatica farsi avanti in quello che era il mio programma preferito. Sapevo a memoria tutti i servizi di Lucci. Mio mito indiscusso. Ricordo ancora l’emozione di quando l’ho conosciuto e ancora la gioia di quando mi disse dopo anni di gavetta che mi stimava! Wow. Ma non mi fermo! Voglio migliorarmi ancora! Non mi accontento! Siamo qui per crescere… Non si è mai arrivati!in bocca al lupo a voi e che le iene portino bene ð mamma che ridere la mia faccia 🤣🤣ð±#buonagiornataatutti #ricordi #nostalgia#vivalavida #baci
Fiorire d'inverno, il suo libro
Mentre è nel pieno del suo successo, Nadia Toffa è costretta a fermarsi. Cade a terra nella hall di un albergo di Trieste e scopre di avere a che fare con un male bruttissimo male. "Fiorire d'inverno", il suo nuovo libro, racconta questo aspetto, questa prospettiva. Il rimboccarsi le maniche, la voglia di vivere e lottare con la consapevolezza dei suoi punti di forza e di debolezza: "Mi alzo sempre con il sorriso", scrive nel libro. Tutti oggi fanno il tifo per Nadia Toffa.