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Morto Paolo Beldì, trovato senza vita in casa: l’allarme dopo l’assenza per la partita Belgio-Italia

Morto il famoso regista televisivo Paolo Beldì, avrebbe compiuto 67 anni tra pochi giorni. Il suo corpo è stato trovato senza vita in casa dopo che un’amica ha lanciato l’allarme non avendolo visto arrivare al circolo di Levo dove avrebbero dovuto tifare Italia nella partita contro il Belgio degli Europei di calcio. Si sarebbe trattato di un infarto. Quelli che il calcio, Grazie a tutti (con Gianni Morandi) Svalutation e Rockpolitic di Celentano, e ben tre edizioni del Festival di Sanremo sono stati solo alcuni dei programmi che hanno portato la sua firma.
A cura di Eleonora D'Amore
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Morto il famoso regista televisivo Paolo Beldì, avrebbe compiuto 67 anni tra pochi giorni. Il suo corpo è stato trovato senza vita in casa, dopo che un'amica ha lanciato l'allarme non avendolo visto al circolo di Levo dove avrebbero dovuto vedere tutti insieme la partita Belgio-Italia degli Europei di calcio. Stando a quanto riporta La Stampa, si sarebbe trattato di un infarto. Quelli che il calcio, Grazie a tutti (con Gianni Morandi) e tre edizioni del Festival di Sanremo sono stati solo alcuni dei programmi che hanno portato la sua firma.

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Perché lo chiamavano ‘il regista dei calzini'

Paolo Beldì era conosciuto anche come regista dei calzini perché si fece riconoscere nello stile grazie ai dettagli che è sempre riuscito a carpire dalla cabina di regia. Fu con una trasmissione Rai in particolare, Diritto di replica con Fabio Fazio e Sandro Paternostro, che emerse questa capacità innata di indugiare su un calzino abbassato o su un altro particolarmente eccentrico, arrivando, negli anni, a immortalare quasi a tradimento uno spettatore addormentato nella platea di Sanremo, che divenne un caso più della serata stessa di quel festival. Non a caso, ha scritto anche tre libri: il primo nel '96  dal titolo "Perché inquadri i piedi?", dedicato proprio alla sua scelta di curare i particolari, gli altri dedicati alla sua fede calcistica di colore viola, essendo sempre stato un super appassionato di calcio e tifoso sfegatato della Fiorentina.

Nato in Mediaset con Antonio Ricci

"Mio padre era un noto pubblicitario di Novara, suoi gli spot di Pavesini e Bialetti, ma da giovane identificavo la pubblicità come simbolo della massificazione" ha dichiarato Paolo Beldì in un'intervista e infatti: novarese, figlio di un pubblicitario, aveva esordito come comico in radio per poi diventare regista di una Fininvest agli albori, negli anni 80, per programmi di intrattenimento e sportivi come Banzai a Mai dire Mundial. Successivamente, autore le musiche originali di Drive, è fortemente voluto da Antonio Ricci per le trasmissioni Lupo solitario e Matrjoska.

La crescita in Rai con Fazio e Celentano

Dagli anni 90 in poi c'è il suo ingresso in Rai, dove firma come regista programmi iconici come Mi manda Lubrano e il mitico Svalutation di Adriano Celentano, per il quale firmerà anche Francamente me ne infischio (1999) Rockpolitic (2005) e La situazione di mia sorella non è buona (2007). Grande il sodalizio con Fabio Fazio, che avrà Beldì come regista anche per i suoi due Festival di Sanremo, il terzo sarà quello di Panariello nel 2006.

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