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Morto Henning Mankell, scrittore svedese padre dell’Ispettore Wallander

Il grande giallista si è arreso al cancro che l’ha portato via a soli 67 anni. Dai suoi romanzi, è stato tratto “Wallander” con Kenneth Branagh e diverse altre serie tv. Era sposato con la sorella del regista Ingmar Bergman.
A cura di Valeria Morini
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Ha dovuto arrendersi al cancro il grande Henning Mankell, amatissimo romanziere svedese specializzato in gialli, spesso trasformati in film e miniserie televisive. La grande rivoluzione che negli ultimi anni ha visto gli autori scandinavi raggiungere la notorietà internazionale nel genere thriller era anche merito suo: l'ispettore Kurt Wallander, il suo personaggio forse più noto, è ora orfano del suo autore, morto a soli 67 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore. L'annuncio arriva direttamente dalla sua casa editrice, la Leopard: Mankell è morto nella notte a Goteborg, in Svezia, lasciando vedova la moglie Eva Bergman, sorella del grande regista Ingmar Bergman. La malattia gli era stata diagnosticata nel gennaio del 2014 e lui stesso ne aveva parlato sul Guardian e sullo Swedish Daily.

I libri hanno venduto 40 milioni di copie in tutto il mondo, Italia compresa (sono pubblicati da Marsilio). L'ultimo volume "Sabbie mobili" uscirà a giorni, e sarà il suo vero e proprio testamento spirituale. Sul piccolo schermo, il nome di Mankell è legato soprattutto alla miniserie "Wallander", prodotta da BBC e trasmessa qualche anno fa in Italia su Sky e su Raitre, che vedeva il carismatico Kenneth Branagh nei panni dell'ispettore: quattro stagioni da tre episodi l'uno che hanno riscosso un buon gradimento di pubblico. In Svezia è stata prodotta un'altra miniserie tratta dagli stessi romanzi, oltre che diverse produzioni tratte da altri libri dello scrittore.

La "maledizione" del noir svedese, da Stieg Larsson a Mankell

La storia di Mankell ricorda la prematura morte di un altro grande scrittore, che con lui aveva in comune la patria e la fama come giallista. Anche il conterraneo Stieg Larsson, autore della saga Millenium – "Uomini che odiano le donne", "La ragazza che giocava con il fuoco", "La regina dei castelli di carta" – da cui è stata tratta una nota trilogia di film con Noomi Rapace (oltre al remake americano del primo, con Daniel Craig) è morto giovanissimo, stroncato a soli 50 anni da un infarto. Quasi una maledizione, a dispetto della fama mondiale conquistata da questi autori.

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